La fruizione dei beni culturali italiani nell’era del digitale

Mi sono imbattuto in una nuova grande ed entusiasmante esperienza che mi ha catapultato sul nuovo mondo del virtual web. Una scoperta straordinaria di percorsi multimediali, di musei e di opere artistiche che con l’avvento del digitale hanno caratterizzato nuove prospettive e nuove idee per la valorizzazione dei beni cultuali in Italia. Il dottorato intitolato “Fruizione dei beni culturali in Italia, alla luce delle nuove tecnologie”, è un viaggio interessante nella reinterpretazione e ipotesi di fruizioni di detti beni.

La nuova esperienza mi ha fatto scoprire ed esaminare come l’uomo ha cambiato radicalmente modo di visitare le nostre strutture archeologiche. Una sorta di nuovo avvento futuristico, un modo diverso di vivere la dimensione artistica con particolare attenzione ai dettagli.

Per esempio, se vogliamo parlare del Phanteon in Roma, l’avvento del web ci ha fatto scoprire come con un computer è possibile visitare da casa la città e in particolare, come nel nostro caso il Phanteon, edificio della Roma Antica situato nel rione Pigna del centro storico, costruito come tempio dedicato a tutte le divinità passate presenti e future. Fu fatto costruire da Adriano presumibilmente tra il 112-115 fino al 124 d.C.

Nello specifico il viaggio virtuale con cui ci siamo cimentati ci ha raccontato i capitelli e i dettagli murari fino alle architravi.

Grazie al mio tutor Navajas Corral Oscar , che mi ha indirizzato verso una programmata e affascinante avventura, ho impiegato il mio tempo a nuovi e interessanti obbiettivi di ricerca.

Tuttavia una serie di problemi si vengono a creare per il visitatore attraverso il web. Le nuove piattaforme sono vincolate a dei software che non soddisfano completamente le richieste del turista. E’ infatti evidente che la mancanza del contatto visivo, di presenza, comporta una freddezza asettica nei contenuti. Questo non aiuta nel passaggio sempre più veloce al mondo tecnologico, ma, anzi, scoraggia il turista all’utilizzo dei meccanismi web.

In tal senso sono in corso campagne di sensibilizzazione e promozione da parte dei Comuni italiani per aiutare a migliorare il rapporto sui mezzi contemporanei e visivi del web che, per molti, sono ancora inaccessibili e anche costosi. Su questo punto, occorre precisare che la maggior parte dei siti specializzati sono a pagamento e il turista non usufruisce di sconti o promozioni, ma di eventuali guide o manuali in pdf per la consultazione web.

Un mio personale studio sulla fattibilità della evoluzione dei mezzi contemporanei per la fruizione dei beni artistici in Italia mi ah portato ad immaginare come in Italia non si possa ancora parlare di cultura del “virtual web” per musei e opere artistiche, ma semmai di un consulto veloce e pratico che consente al massimo di conoscere sommariamente e artisticamente il prodotto artistico scelto.

La visione futuristica del mondo virtuale consente, inoltre, di partecipare alla vita culturale fin da piccoli. Tanti, infatti, gli studenti anche dalle scuole primarie, che attraverso il computer conoscono già i principali monumenti italiani e partecipano nelle scuole, grazie a insegnanti preparati in materia, alle visite didattiche web. L’avvento della pandemia ha facilitato tali strumenti e ne ha accelerato la praticità.

Ho, inoltre, rilevato un dato statistico rilevante: da mie interviste su 50 giovani, 22 utilizzano i percorsi web per musei, gallerie, mostre d’arte ritenendo tale mezzo interessante, interattivo, educativo e immersivo.  Un dato statistico importante, se pensiamo a quanti sono oggi i giovani distratti da molto altro.

Il metodo utilizzato nella ricerca ha come fondamentale obbiettivo la conoscenza delle nuove tecnologia che, in base ad una mia personale teoria, non possono prescindere dalla obbiettiva classificazione delle performance del web. In pratica l’era multimediale caratterizza l’evoluzione e la fruizione dei beni artistici in Italia e nel mondo.

Sebastiano Roccaro

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