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NOTO, ALL’ISTITUTO AURISPA NIENTE PROVE INVALSI: I GENITORI NON PORTANO I PROPRI FIGLI A SCUOLA PER DUE GIORNI

 

Al grido di “Boicottiamo gli Invalsi” ieri e mercoledì, 6 e 7 maggio, alcuni genitori dei bambini frequentanti la scuola primaria all’Istituto Aurispa, una buona parte di essi, non hanno portato i propri figli in classe, facendogli disertare, di fatto, le programmate prove invalsi. Gli stessi hanno, con consapevolezza, maturato la decisione rendendola nota con un comunicato documento che verrà allegato agli atti della comunicazione che lo stesso Istituto farà al Ministero in quanto le prove, disertate, non sono state sostenute. Ne raccogliamo la testimonianza: “Noi genitori dei bambini e delle bambine dell’Istituto Comprensivo “G. Aurispa” di Noto abbiamo deciso che non faremo fare le prove Invalsi ai nostri figli. I test invalsi sono prove standardizzate di italiano e matematica (con risposta a crocette) da svolgersi secondo modalità e tempi rigidamente prestabiliti. A cosa servono? Il ministero afferma che servono a migliorare la qualità delle scuole, molti dicono che in realtà serviranno ad altre finalità, tra cui fare una classifica delle scuole e degli insegnanti. E allora noi genitori diciamo di no per una lunga serie di motivi, tra cui: l’assoluta mancanza d’informazione alle famiglie: al contrario di quanto avviene normalmente per tutte le attività programmate dalla scuola, dei test non c’è mai stato comunicato nulla. Perché, oltre ai test, verrebbe chiesto ai nostri figli ( si usa il condizionale perché sono fatti riferiti in quanto, come detto, non ci sono informazioni dettagliate e chiare in merito) di compilare un questionario in cui si chiedono informazioni sia sulle risorse disponibili in famiglia (numerosità di libri, disponibilità di un aiuto nei compiti per casa, lingua parlata a casa, ecc.) sia su questioni anche delicate (se hanno subito episodi di bullismo, se vivono più spesso con mamma o papà, ecc.). E’ davvero incredibile- proseguono nella loro dichiarazione ufficiale i genitori – che ci venga chiesta l’autorizzazione per qualsiasi tipo di attività proposta dalla scuola (anche una foto di
classe) e poi, nel giorno delle prove invalsi gli alunni siano sottoposti a questionari sulla loro vita familiare senza che i genitori ne siano preventivamente informati”. E questi sono solo alcuni dei motivi alla base della protesta dei genitori, un malcontento che sta attraversando l’Italia in lungo ed in largo e che fa il paio con il recente sciopero del 5 maggio contro “la buona scuola” di Renzi. Scuola italiana nella tempesta ma se esiste la voglia di protestare significa che c’è voglia di non far passare per buone cose che in coscienza non possono essere condivise. tornando alle prove invalsi altro aspetto, non di secondari importanza è anche il diverso “trattamento” con i bambini portatori di handicap, qualsiasi handicap. Alla fine, dunque, all’Aurispa le prove Invalsi non sono state sostenute e la richiesta dei genitori è che la loro protesta sia portata sino ai più alti vertici dell’Istruzione italiana al momento, come detto, nella tempesta.
Emanuela Volcan
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