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(Video) Regione: Troppi sprechi all’Istituto Superiore di Giornalismo. Le proposte del neo presidente

La Sicilia piange, il tasso di disoccupazione è alle stelle e la produttività dell’isola è ai minimi storici. Ebbene, in un momento di crisi come questo, pensate che l’Istituto Superiore di Giornalismo della Regione Siciliana, che ieri ha accolto in neo presidente Sebi Roccaro, paga un canone di affitto pari a 2800 euro mensili : locali maestosi, immensi, con affreschi settecenteschi e con stanze molto ampie dotate di tutti i comfort. Tutto bello, per carità, ma forse in un clima di spendig review si potrebbe evitare. E così Roccaro, dopo aver constatato con i contabili dell’organismo regionale l’eccessivo prezzo del canone di locazione che viene erogato ai titolari dell’immobile di via Maqueda a Palermo, sede dell’istituto, ha già chiesto all’assessore Lo Bello l’utilizzo di un bene confiscato alla mafia per poter esercitare lo svolgimento delle attività didattiche. Così facendo si abbatterebbero i costi di gestione di circa 35 mila euro l’anno. E’ questa una delle prime mosse del neo Presidente sullo scacchiere dell’Istituto, da sempre eccellenza nel campo giornalistico siciliano ma che Roccaro non si stanca mai di dire che andrebbe valorizzato e rilanciato. Dai risparmi sull’affitto si potrebbe così risolvere il problema, posto all’ordine del giorno, degli stipendi arretrati dei dipendenti dell’Istituto. E’ questo dunque l’esito della prima giornata di lavoro durante la quale Roccaro ha incontrato una delegazione di sindacati per discutere proprio sul problema degli stipendi. Il Presidente Roccaro ha espresso soddisfazione e si è detto fiducioso per il raggiungimento degli obiettivi prefissi

Altri punti in agenda un Master  in comunicazione entro 15 giorni, un convegno sull’importanza della comunicazione in Sicilia e un corso della durata di un mese su come diventare giornalista. “Rilanceremo questo istituto – ha concluso Roccaro – anche con un piano di comunicazione forte che si svilupperà anche in rete, ormai passaggio obbligato in un ottica di cambiamento e di rinnovamento”.

Ilaria Greco

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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