AvolaNotoProvincia di SiracusaVideo

(Video) Ospedale Avola-Noto, interviene Leone: “Bonfanti riacquisti la sua lucidità mentale!”

Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa di Enzo Leone, Coordinatore Forza Italia Noto, in merito alla questione dell’ospedale unico Avola-Noto.

Il sindaco di Noto ormai ci ha abituati ai suoi sproloqui, ma quanto successo negli ultimi giorni assume i tratti del paradossale e del grottesco.
Ci riferiamo alle dichiarazioni rese durante l’incontro tenutosi ad Avola con il direttore generale dell’Asp di Siracusa e con il sindaco Cannata sulla rimodulazione della rete ospedaliera della zona Sud.
Ebbene Bonfanti, in quella sede, si è lanciato in una serie di proclami che ci lasciano supporre versasse in una momentanea (speriamo!) mancanza di lucidità mentale. Ha parlato di superamento di campanilismi fra le due città e di non voler fermare l’iter dell’Ospedale Unico, che deve partire.
Tutte parole melliflue con cui il primo cittadino cerca di nascondere la realtà: ad Avola andrebbero 126 posti letto acuti, così ripartiti: 24 in Chirurgia Generale, 28 in Medicina Generale, 2 in Oculistica, 2 in Otorinolaringoiatria, 14 in Ortopedia e Traumatologia, 16 in Ostetricia e Ginecologia, 10 in Pediatria, 12 in Psichiatria e 6 in Terapia Intensiva.
E Noto?
A Noto la bellezza di… udite udite: 46 posti letto, 30 per il recupero e la riabilitazione funzionale e 16 per la lungodegenza.
Tradotto dal politichese: chiusura dell’Ospedale di Noto ed apertura di una casa di riposo.
Ora, quando Bonfanti riacquisterà la sua lucidità mentale, gli vorremmo porre due domande: è equa questa riorganizzazione? È campanilista chi non la condivide?
Bene, se è equa, sfidiamo il Sindaco di Avola a fare cambio, attribuendo a Noto i posti letto previsti per Avola e viceversa.
Se non è equa, come riteniamo, allora noi siamo i primi dei campanilisti.
Bonfanti, 4 anni fa, fece un patto con gli elettori: se non fosse riuscito a salvare l’Ospedale di Noto, tra l’altro promettendo l’imminente arrivo di privati con cui era già in contatto, si sarebbe dimesso.
Al termine del mandato di privati nemmeno l’ombra e 46 posti di lungodegenza. Ora le dimissioni!
Un’ultima considerazione. Una siffatta riorganizzazione certamente rappresenta un successo per Avola, ma badi bene, il primo cittadino Cannata che, a lungo termine, essa porterà alla chiusura del nosocomio avolese per l’inadeguatezza della struttura ad ospitare i reparti previsti.

Pubblicità