Augusta, Comune ed associazioni mobilitate per difendere il mare di Punta Izzo

Augusta (20/11/2016) – Il Coordinamento per la smilitarizzazione e la tutela di Punta Izzo, di cui Natura Sicula fa parte, ha incontrato l’amministrazione comunale di Augusta, nelle persone del sindaco Cettina Di Pietro e dell’assessore all’Ambiente Danilo Pulvirenti.

L’incontro ha permesso di proporre, illustrare e discutere insieme le concrete azioni che il Comune di Augusta, attraverso i suoi uffici, può intraprendere per conseguire la fruizione pubblica del mare negato di Punta Izzo, insieme alla migliore tutela e valorizzazione dei suoi elementi naturalistici, archeologici, etnografici, storici e culturali. Un traguardo che dovrà passare, in primo luogo, dalla richiesta al Ministero della Difesa di dismissione del bene (è area militare) e di retrocessione all’Agenzia del Demanio, per destinarlo ai fini di valorizzazione e uso collettivo.

“Abbiamo accolto con favore la volontà dell’amministrazione comunale di un suo impegno attivo per quegli obbiettivi che, in definitiva, hanno giustificato la nascita di questo Coordinamento e della campagna Punta Izzo Possibile – dice un documento del Coordinamento per la smilitarizzazione e la difesa di Punta Izzo  – nonché la mobilitazione cittadina e l’avvio di una petizione popolare che ha già superato la soglia delle 300 firme raccolte in meno di due settimane. A breve faremo pervenire all’amministrazione comunale le nostre dettagliate valutazioni, tecniche e politiche, in merito ai percorsi amministrazioni più efficaci per le finalità da perseguire, ma anche inclusivi di un coinvolgimento democratico della cittadinanza di Augusta”.

“Nel frattempo, abbiamo la necessità di far crescere la raccolta firme, lavorando a dare maggiore continuità ai banchetti, ma anche alle assemblee e altre iniziative di confronto, informazione e approfondimento sulla tematica di Punta Izzo, che possano stimolare la partecipazione diretta della comunità – Continua il documento –  Perché al di là delle azioni istituzionali, come abbiamo più volte sottolineato, la forza necessaria a sostenere e far vincere quest’istanza collettiva la danno i cittadini e la spinta popolare che riusciremo a esprimere dal territorio”.

In effetti, Punta Izzo va riaperta alla collettività per fini sociali e culturali, ma assolutamente posta al riparo dalle gestioni privatistiche e dalle speculazioni edilizie e commerciali, che sono semplicemente incompatibili con la sopravvivenza e l’equa fruizione di un’area marina e costiera bisognosa di ritrovare un legame di simbiosi con la propria comunità. In linea con queste considerazioni, le iniziative che vengono portate avanti avanti mirano a riconvertire Punta Izzo in un bene comune, all’insegna di una ritrovata cultura della pace e della solidarietà che si accompagna, in maniera imprescindibile, ad un’educazione alla cura, al rispetto e alla difesa dell’ambiente naturale, oggi purtroppo sempre più offeso e depauperato.

 

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