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Avola, riserva di Cavagrande ancora chiusa: il Sindaco diffida la Regione

Avola, 26 gennaio 2016 – Il Sindaco di Avola, Luca Cannata, ha presentato un atto di diffida e di messa in mora diretto al Dipartimento Azienda Regionale Foreste Demaniali e all’Ufficio provinciale di Siracusa per una “pronta adozione degli interventi utili alla soddisfazione degli intereressi volti alla immediata riapertura della Riserva naturale orientata Cava Grande di Cassibile, restituendo alla collettività la libera fruizione di tale patrimonio naturale”.

Come è noto, infatti, da 24 giugno del 2014 in seguito ad un grave incendio che ha bruciato una vasta area della riserva naturale, la stessa è chiusa ai visitatori. Da allora poco o nulla è stato fatto dalla Regione per la riapertura della Riserva che ogni anno ha fatto giungere ad Avola migliaia di visitatori. Ecco cosa si legge testualmente sull’atto di diffida: “da allora l’Amministrazione regionale ha più volte preannunciato la sua imminente riapertura che a distanza del notevolissimo tempo trascorso non è avvenuta, con gravissimo danno economico per gli operatori della zona e di immagine per la intera collettività locale in termini di fruizione turistica di un patrimonio naturale che registrava un flusso annuale di oltre centomila visitatori, flusso destinato via via ad aumentare a fronte delle numerose e recenti campagne pubblicitarie promosse anche da questo Comune in sede di partecipazione a fiere nazionali ed internazionali di promozione turistica, d’intesa anche con i comuni di Noto e Siracusa; l’importanza strategica del sito anche quale volano di sviluppo turistico ed economico dell’intero territorio comunale è confermata dalla iniziativa assunta da questo Comune di promuovere l’iter per l’iscrizione della riserva di Cavagrande del Cassibile, tra i siti patrimonio dell’Unesco, che ha suscitato l’interesse ed in corso la valutazione degli organi preposti.

Ebbene, sono trascorsi oltre 18 mesi e nonostante i solleciti e le reiterate riunioni promosse da questo Comune con il Dirigente provinciale di codesta Amministrazione, con la partecipazione di supporto delle numerose Associazioni ambientaliste, non risulta allo stato che sia stato approvato e/o avviato alcun progetto di intervento per la pronta messa in sicurezza dell’area in questione, né indicata una data certa per la riapertura e l’accesso alla Riserva, benché rappresenti una delle aree protette maggiormente fruite dai cittadini e dai turisti provenienti da ogni parte del mondo con gravissimo danno d’immagine per lo sviluppo turistico ed economico del territorio e per le attività del territorio interessato da numerose strutture ricettive e di ristorazione”.

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