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Violenza di genere e femminismo… chi l’ha detto che se ne devono occupare solo le donne? Finalmente “gli uomini parlano agli uomini”

“Da uomo a uomo”: è il titolo di un convegno che si terrà venerdì 15 luglio a Siracusa alle 17:30 presso l’ex chiesa dei Cavalieri di Malta ad Ortigia. Ebbene sì: un convegno che parla di femminicidio e femminismo fatto da uomini e rivolto ad uomini! Chi l’ha detto che a parlare di questi temi debbano essere solo le donne?

Erano i mitici anni 70 quando, a fronte dei mille cortei femministi che si snodavano per le strade d’Italia, un’associazione di uomini di temeraria coscienza ebbe il coraggio di affiancarsi alle donne, si chiamava Maschile plurale. Era e rimase l’unica del nostro paese. Perché?

Perché gli uomini non si coinvolgono? Perché non prendono posizione, non si attivano, non partecipano nemmeno come spettatori agli infiniti convegni organizzati dalle donne sulla e contro la violenza di genere? Eppure capita spesso di leggere o sentire commenti durissimi contro i maltrattanti e gli assassini di donne dalla viva voce di uomini che di questa mattanza non ne possono più.

Qualcuno se ne vergogna, qualcun altro invoca il ritorno delle femministe (che mai se ne fossero andate!) altri ancora accusano le istituzioni d’inettitudine, leggerezza e complicità. Sembra sfuggire a tutti il pensiero che, al di là di una loro eventuale solidarietà con le vittime, ogni singolo uomo è portatore di una cultura maschilista che li rende carnefici.

Sembra sfuggire a tutti l’asimmetria del rapporto fra i generi, laddove la rottura di un rapporto trova legittimità soltanto se a deciderla è lui. Mentre invece se a deciderla è lei, merita l’estrema punizione: la morte.

Ed è così che i violenti, nel silenzio colpevole degli “altri” uomini, trovano una connivenza che li giustifica, li assolve e ne garantisce e ne perpetua il potere.

“Non tutti gli uomini sono stupratori – diceva un motto femminista – Ma tutti gli stupratori sono uomini”.

E chi non lo è – aggiungiamo noi – al momento giusto, può diventarlo. Nel frattempo fruisce anche lui del potere degli stupratori di tenere le donne nel terrore permanente. Di essere stuprate. Ma anche di essere picchiate. O uccise. 

Parte dunque dal Comitato Attivisti Siracusani FARE, coordinatore Salvo Russo, con il patrocinio del Comune e la collaborazione della Rete Centri Antiviolenza, l’iniziativa dell’incontro-dibattito “Da uomo a uomo” che avrà luogo venerdì prossimo.

All’incontro relazioneranno l’Assessore comunale ai beni culturali Francesco Italia, il comandante della stazione Carabinieri Ortigia, Santo Parisi, il Sostituto Procuratore Antonio Nicastro, il parroco di Cassibile, Padre Salvo Arnone, e da Torino, Domenico Matarozzo, esponente della leggendaria associazione “Maschile Plurale”.

Uomini che diranno ad altri uomini che cosa pensano della violenza di genere, che cosa provano ad ogni notizia di femminicidio o di strage familiare, che cosa ritengono che dovrebbero fare lo stato, le istituzioni, gli uomini, le donne, i media. Uomini che magari diranno ad altri uomini “non in mio nome”, e si dissoceranno pubblicamente, si daranno un ruolo di contrasto, faranno qualcosa insomma. Si spera almeno!

Era l’ora di trovare uomini con il coraggio di dire ad altri uomini che occorre prendere le distanze dai violenti, isolarli, metterli all’angolo, metterli alla gogna, e sollecitare la mannaia di una giustizia… ché in Italia di giustizia se ne vede assai poca!

Uomini che, da spettatori a testimoni, si alzeranno per parlare del loro eventuale impegno in cui si stanno scommettendo in prima persona.

E questo – dice Salvo Russo – sarà soltanto il primo di una serie. Altri ne seguiranno affinché sorga a Siracusa un gruppo di lotta maschile parallelo a quelli femminili e si sconfigga una volta per tutte l’idea che la violenza di genere riguarda solo le donne”.

Perché le donne cadono sotto i colpi di uomini che incarnano quel maschilismo tanto obsoleto quanto feroce che ci confina tutti in un vergognoso record negativo europeo.

gli uomini parlano agli uomini

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Ilaria Greco

Direttrice responsabile della testata giornalistica di Canale 8. Laureata presso l'Università degli Studi di Palermo, ha avuto diverse esperienze in varie redazioni giornalistiche sia televisive sia della carta stampata (TV ALFA, TRC, TV Europa, Canale 8, Lu Papanzicu - periodico di informazione, Europubblik - Ravanusa) nonché significative esperienze in alcuni programmi Rai e Sky (L'Italia sul Due, La Vita in Diretta, London Live 2.0, Volo in Diretta, I soliti Ignoti, Sky Calcio Show). Attualmente si occupa giornalmente del telegiornale, prepara servizi televisivi e scrive articoli per sito il web dell'emittente, coordina la redazione, gestisce il sito e ne cura la diffusione. Inoltre conduce il TG, la rassegna stampa, dirette televisive in occasione di eventi importanti nel panorama locale e programmi di approfondimento culturale e politico, di cui spesso è lei stessa l'ideatrice. La passione per la scrittura giornalistica va di pari passo alla scrittura poetica: ha partecipato all’evento internazionale “1oo Thousand Poets for Change” organizzato dalla Stanford University (California) e al concorso “I poeti del mandorlo e della natura” nell’ambito della 69° Sagra del Mandorlo in Fiore e 59° Festival Internazionale del Folklore, ricevendo una menzione speciale. Collabora con l'Istituto Superiore di Giornalismo in qualità di docente/relatrice e collabora all'organizzazione di corsi di aggiornamento. Avendo, inoltre, una preparazione culturale di ambito archeologico, ha collaborato con alcune riviste scientifiche e ha partecipato ad importanti campagne di scavo archeologico.

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