Siracusa, bus elettrici in garage e 12 licenziamenti

Bus elettrici in garage e, soprattutto, 12 persone a spasso.

È la scelta del Comune di Siracusa che ha deciso di tagliare alcuni servizi assicurati da IdealService.

I lavoratori questa mattina si sono radunati davanti a Palazzo Vermexio.

Lo scrive il segretario generale della UST Cisl Ragusa Siracusa, Vera Carasi, e il segretario generale della Fisascat territoriale, Teresa Pintacorona.

“Appalto scaduto la scorsa mezzanotte, proroga concessa con taglio dei servizi e benservito a 12 famiglie”, hanno dichiarato le sindacaliste.

“Un’inaccettabile decisione quella dell’Amministrazione Comunale che, con un colpo di spugna, ha cancellato diritti e dignità dei lavoratori e un servizio utile per i cittadini”.

“Una beffa che completa la decisione di decurtare i servizi essenziali del 40 per cento. Passare da 2922 ore mensili a 1846 ore mensili significa incidere sul monte complessivo dei lavoratori e, quindi, sul loro stesso salario”.

“Oggi – hanno continuato le sindacaliste – il Comune definisce anti economico il servizio dei bus navetta che, dal 2014, è utilizzato da turisti, siracusani, giovani e anziani, ed è riuscito ad alleggerire il traffico in entrata nell’isola di Ortigia”.

LA DECISIONE

Ad aggravare la situazione, la decisione di mantenere le due navette all’interno del cimitero affidandole a impiegati comunali.

“Bus in manutenzione e ricaricati proprio dal personale che oggi è stato messo alla porta”.

Dal 2014 al 2018 la manutenzione ordinaria delle navette, delle auto elettriche e delle go-bike (questi due servizi mai entrati effettivamente in funzione), è affidata ad una ditta esterna per un importo pari a 360 mila euro all’anno.

Una spesa che doveva servire a far circolare 6 navette e che invece ne ha garantite solo 4 per volta.

La manutenzione ordinaria, inoltre, a partire dal 2018, è affidata ad una ditta di Priolo garantendo un risparmio di oltre 250 mila euro rispetto al precedente contratto.

“Non crediamo esista nessun collegamento con la crisi provocata dal Covid – hanno detto ancora Carasi e Pintacorona –. Il Comune aveva già deciso tutto lo scorso 8 marzo quando, ancora non in emergenza sanitaria, non prorogò più il contratto di manutenzione. E questo nonostante l’appalto con gli autisti scadesse il 18 maggio”.

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