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Nuovo smottamento sulla Messina-Catania, chiusa al transito. Una Sicilia che cade a pezzi!! Una Sicilia sempre più arretrata!!

Autostrade che crollano e una regione divisa in tre, quattro o cinque pezzi, se volete… Con la frana sulla Messina-Catania diventa sempre più difficile muoversi e la Sicilia avanza sempre di più nell’arretratezza!!

6 ottobre 2015 – Benissimo! Dopo il crollo del viadotto Himera, che ha diviso la Sicilia in due (senza contare le ulteriori suddivisioni per le frane e i crolli di vari viadotti, come ad esempio il ponte Lauricella che collegava Ravanusa a Licata, o ancora più sconvolgente il crollo del ponte Scorciavacche, sulla Palermo – Agrigento, inaugurato a Natale e crollato a Capodanno) nelle prime ore di questa mattina un altro smottamento di una collinetta all’altezza di Letojanni, attigua al tracciato autostradale, ha causato la chiusura totale della A18 Messina-Catania, da Roccalumera a Giardini Naxos, tagliando in due la parte orientale dell’Isola. Il primo scivolamento si era già manifestato lo scorso 2 ottobre. Quindi si tratta della seconda frana nel giro di pochi giorni!!

Diversi i disagi ieri: automobolisti fermi per ore senza sapere il motivo, traffico il tilt e sicuramente anche qualche segno della croce, perchè da come si vede bene in questa foto, è andata bene che il materiale roccioso scivolato con la frana non sia caduta addosso a qualcuno!!

Solo in serata, dalle ore 22, la carreggiata lato mare della tratta Giardini Naxos – Roccalumera è stata aperta al traffico dei mezzi pesanti e leggeri e percorsa nella sola direzione di marcia da Catania a Messina. I mezzi pesanti provenienti da Messina e diretti a Catania hanno continuato ad utilizzare il percorso alternativo indicato dal Comitato Viabilità della Prefettura di Messina.

“I mezzi leggeri provenienti da Messina e diretti a Catania – fa sapere il Consorzio Autostrade Siciliane – possono utilizzare l’autostrada A18 ed uscire obbligatoriamente allo Svincolo di Roccalumera per, eventualmente, rientrare in autostrada usufruendo dello Svincolo di Taormina. Rimane chiusa la carreggiata lato monte (della tratta) in cui si è verificata la frana. Tale luogo sarà presidiato h24 da apposite squadre di vigilanza e pronto intervento”.

“I lavori di stabilizzazione – spiegano i tecnici del CAS – avanzeranno una volta che il pendio si sia, in qualche modo, assestato per poter operare di conseguenza”.

“I nostri Uffici Tecnici – ha detto presidente del CAS, Rosario Faraci – si sono mobilitati, fin dal verificarsi dello smottamento, per tutto ciò che era possibile fare nell’immediatezza. Purtroppo il movimento franoso,  determinato dalle condizioni atmosferiche di queste ultime giornate,  ha penalizzato gli utenti costretti alla uscita obbligatoria ed a utilizzare la S.S. 114 con tutte le conseguenze del caso.

L’apertura in un solo senso di marcia – continua ancora Faraci – è una soluzione responsabilmente condivisa dalle istituzioni riunitesi in Prefettura e confermata da accurati sopralluoghi. I punti della frana saranno presidiati dal nostro personale per intervenire al primo segnale di riproposizione di ulteriore nuovo smottamento. Agli utenti chiediamo di pazientare per gli avvenimenti che non sono dipesi dal Consorzio Autostradale”.

Sarà! Sta di fatto che nessuno in questi casi vuole prendersi la responsabilità! Allora la responsabilità di chi è? Perchè c’è una Sicilia che sta crollando? Perchè non si riesce più a percorrere la nostra regione attraversando un’autostrada come succede in tutti i posti civili e avanzati?! Avete provato ad andare a Palermo? Avete idea di quante ore ci vogliano? E per andare ad Agrigento, ne vogliamo parlare? E per andare da Agrigento a Palermo? Che giro bisogna fare?!

Senza contare che, oltre ai problemi di viabilità, ci saranno inevitabili conseguenze sul commercio e l’economia. In una Sicilia già gravemente piagata e in ginocchio. Certamente tutte le province dell’Isola soffriranno per la difficoltà di approvvigionamento di merci e generi di prima necessità, di materie prime e semilavorati per l’industria manifatturiera. Si è certi sulla prontezza del Governo Regionale a rispondere per riequilibrare lo status quo della viabilità?

“Cosa dovrà accadere ancora – si chiede Santo Cutrone,  presidente facente funzioni di Ance Sicilia – perché l’intera classe politica capisca che la situazione del territorio siciliano non può essere più presa sottogamba? Possiamo assistere inermi al massacro dell’economia siciliana?  O dobbiamo sperare ancora una volta in interventi ‘fai da te’ dei cittadini e dei Comuni che evidenziano tutta la sfiducia nella politica? No, non possiamo e non dobbiamo”.

Già.

Intanto il Ministro Alfano, oggi Ragusa, ha annunciato che proporrà subito dei seri e immediati provvedimenti con il premier Renzi ed il ministro Delrio per far fronte all’emergenza delle infrastrutture in Sicilia.

Vedremo!! Siamo intanto curiosi di sapere quale sarà la prossima strada che crollerà. Mentre a Milano si riflette su dove mettere la nuova linea di una ennesima tratta della metropolitana, qui in Sicilia non sappiamo neanche come andare da una parte all’altra della Regione!

Ilaria Greco

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