Cronaca

|INCHIESTA| Stabilizzare il lavoro precario, intervista ad un avvocato. “I diritti vanno rivendicati!”

Grazie ad una sentenza del Tribunale di Trani, i dipendenti a tempo determinato che hanno svolto attività presso un qualsiasi ente pubblico per almeno 36 mesi potranno vedere il loro contratto trasformato da determinato a indeterminato.  Ne abbiamo voluto capire meglio con un avvocato dello studio legale Berloco che ha portato avanti il caso.

La storia parte da una normativa dell’unione europa – ci spiega il dott. Rossano Sasso –  e in particolare la n. 70 del 1999 che prevede che un lavoratore a tempo determinato presso una pubblica amministrazione, ma anche presso un privato, venga stabilizzato dopo 36 mesi e un giorno di servizio. Come sappiamo, ogni normativa deve essere recepita da ogni stato membro dell’Unione Europea, e in Italia è stata recepita dal Decreto 368/2001. Noi già da anni abbiamo vinto diverse cause – continua –  in un primo momento nel comparto scuole e poi anche nella sanità”. In particolare il Sasso fa riferimento al caso di un medico, in servizio presso l’ospedale di Trani, uno dei tanti in attesa di essere stabilizzato ed in attesa del nuovo concorso, il quale nel 2013 si rivolge al Giudice del Lavoro in virtù del succitato Decreto Legislativo 368/2001.  “Il giudice è stato molto coraggioso, ha anticipato i tempi.  Coraggioso – sottolinea – perché ci vuole coraggio a schierarsi contro le ASL!”

Questa sentenza di condanna nei confronti dell’Asl della provincia di Bat e della Regione Puglia, oltre a stabilizzare il medico, lo risarcisce con una cifra che si aggira intorno ai ventimila euro, per “violazione di norme imperative e per l’illegittimità del termine apposto ai contratti”.

“Ripeto – continua ancora il Sasso,  che disponibilissimo spiega ai nostri microfoni tutto quanto nei dettagli  –  questa cosa vale per tutti gli impiegati delle pubbliche amministrazioni e anche per i privati, purchè abbiano un contratto a tempo determinato di 36 mesi: in tal caso il contratto potrà passare da tempo determinato a indeterminato. Finalmente l’onestà si sta facendo sentire. Io credo tra l’altro – ci dice in confidenza – che sia giusto che una persona con anni di servizio alle spalle abbia più diritto di essere stabilizzato rispetto ad un altro senza  esperienza che però magari ha vinto il concorso. Adesso è il momento buono per agire e per fare valere i propri diritti, la cosa importante è fare depositare queste cause prima del 26 novembre, quando verrà depositata la sentenza della Corte di Giustizia Europea.  Finalmente medici e infermieri si stanno svegliando . I diritti vanno rivendicati” conclude l’avvocato, suggerendomi anche il titolo del pezzo.

Ilaria Greco

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