CRISI DI GOVERNO: E’ STALLO. TRA QUALCHE ORA LE DECISIONI FINALI

Azzeramento sì, azzeramento no. Per il PD non ci sono dubbi: “la condizione imprescindibile per qualsiasi dialogo è l’azzeramento della vecchia giunta e un esecutivo nuovo”. Da quando si è insediato il governo Crocetta, mai forse, come adesso, il PD era stato così unito: l’area cuperliana e quella renziana, infatti, riunitesi oggi rispettivamente nella sede del partito di via Bentivegna con il segretario Raciti  e nella segreteria di Lupo, sono arrivate ad una convinzione unanime. Decisione che sembra condivisa anche dall’ala centrista che, pur preferendo una riconferma di Valenti e Torrisi, non escludono un’ipotesi di azzeramento. Né si tira indietro il vecchio volpone Leanza che insiste sul nome dell’assessore siracusano Ezechia Paolo Reale ma ha chiaramente detto che di fronte all’eventualità di un azzeramento non si tirerebbe indietro e dunque, come dicevamo anche ieri sul nostro giornale, Reale potrebbe essere sostituito. L’azzeramento si tradurrebbe, inevitabilmente, in una rinuncia, da parte del Governatore, di alcuni assessori a lui cari, soprattutto Stancheris, Calleri e Scilabra. Sui primi due già da tempo si prospettano migrazioni… Ma è sul terzo nome che si blocca il sistema. “La Scilabra non si tocca!” insiste Crocetta, quasi come un disco rotto. Ed è una posizione che di fatto crea uno stallo che giustifica in sostanza il rinvio di una situazione che si sarebbe dovuta definire già giovedì. In effetti Crocetta ci aveva ormai abituati alle “sorprese” dell’ultimo momento e quando si parlava di “rifare il nuovo governo in 48 ore” in molti ci avevano creduto. Ma stavolta c’è un nodo cruciale che il nostro Crocetta non riesce a sciogliere. Poi stasera è uscita un’altra novità: un governo di deputati, preferibilmente giovani e senza ombre di inchieste a carico.

Ma PD e UDC non ci stanno. Le trattative sono andate avanti per tutta la serata fino a tardi. Le ore corrono, il Presidente fa pressioni per formare presto una nuova Giunta ma non si riesce ad uscire dallo stallo. E in tutto questo, non dimentichiamolo, incombe sul Presidente una mozione di sfiducia… Come andrà a finire? Come si uscirà dall’empasse? Ma il Presidente riuscirà a staccarsi dalla sua pupilla, assessore uscente alla Formazione? PD e UDC si piegheranno ai voleri di Crocetta o sarà il contrario??! Ma soprattutto: pensiamo davvero che in un momento di crisi come questo i siciliani abbiano realmente bisogno di assistere a scene in cui coloro che sono stati eletti per governare perdono tempo a capire come spartirsi le poltrone come se fossero l’ultima cosa rimasta per cena?!

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