“Salva Sorella” o “Salva Fratello”? La polemica sul finanziamento alla sorella del deputato Cannata finisce in Tv
“Salva Sorella” o “Salva Fratello”? La polemica sul finanziamento alla sorella del deputato Cannata finisce in Tv
Scoppia la polemica intorno a un finanziamento da 5 milioni di euro destinato alla sorella del deputato Luca Cannata, ex sindaco di Avola per dieci anni. Il caso è stato già ribattezzato “Salva Sorella”, ma per molti dovrebbe chiamarsi più correttamente “Salva Fratello”, vista la stretta connessione tra il passato politico dell’ex sindaco e l’attuale beneficiaria del fondo. “Salva Sorella” o “Salva Fratello”? La polemica sul finanziamento alla sorella del deputato Cannata finisce in Tv
Secondo fonti locali, durante il decennio di amministrazione Cannata, il Comune di Avola avrebbe accumulato un pesante indebitamento che poteva compromettere la continuità amministrativa della sindaca. Dopo due mandati, dal 2012 al 2022 è subentrata la sorella Rossana, quest’ultima avrebbe avuto difficoltà a chiudere il bilancio di previsione 2025/2027. In tutta la Sicilia, però, nella stessa condizione sono 117 comuni di cui 10 in provincia di Siracusa .
L’assessore regionale al Bilancio con relativo decreto aveva, qualche settimana fa, commissariato tutti i 117 comuni tra cui anche l’ente di Avola.
Il fratello, deputato nazionale di Fratelli d’Italia è, quindi, intervenuto per sanare la situazione e con un emendamento alla Legge di bilancio ha evitato ogni problema.
L’inviata della trasmissione di rete 4 “Fuori da coro” è arrivata ad Avola per effettuare un servizio durante il quale la giornalista ha rivolto delle domande la sindaca Rossana Cannata e al fratello deputato Luca, considerate dalla stessa sindaca inappropriate, tanto da pubblicare sui propri profili social le riprese dell’intervista integrale effettuata dentro la sala comunale, poi trasmesso dal collega Mario Giordano. (Clilla sul link qui sotto per vedere l’intero servizio)
Andiamo al dunque: alcuni cittadini e oppositori politici dei Cannata denunciano quello che considerano un uso distorto di risorse pubbliche, destinato non tanto a salvare un’attività o un’iniziativa meritevole, quanto a sanare — indirettamente — le conseguenze dell’operato dell’ex sindaco. “Siamo davanti a un’operazione politica mascherata da intervento economico,” afferma un cittadino avolese già politico di vecchio corso. “È un insulto all’intelligenza degli avolesi.”
“Ma cosa avrebbe fatto di male Luca Cannata, ha solo portato soldi ad Avola? Cosi sostengono i suoi sostenitori.
Il senatore del Partito Democratico Antonio Nicita ha sollevato nei giorni scorsi la questione in Senato, definendo l’emendamento una “fortunata coincidenza” che ha favorito il Comune di Avola. – Nicita ha chiesto chiarimenti al Governo, sottolineando come i criteri introdotti abbiano escluso altri comuni in difficoltà. Ecco il video, (clicca qui sotto)
La sorella del deputato, intanto, destinataria del fondo, risponde indispettita alla giornalista e sembra stupita di tanta attenzione sul caso ritenuto dal fratello Luca legittimo, trasparente, utile e salva città, ma il sospetto è che la manovra sia un tentativo di tutelare l’immagine pubblica del deputato Cannata oppure, come dicono i sostenitori compresa la sindaca è solo un servizio giornalistico fatto su misura?
L’attenzione mediatica e pubblica è alta. Mentre i cittadini si chiedono chi davvero venga “salvato”, in molti attendono chiarimenti ufficiali e un controllo rigoroso sull’assegnazione e sull’utilizzo dei fondi.
La replica della sindaca
Rossana Cannata, sindaca di Avola e sorella del deputato Luca Cannata, ha respinto le accuse di favoritismo. In una dichiarazione ufficiale ad un giornale online locale, ha affermato: “Non si è ‘qualcuno’ per una parentela o per un cognome. Si è qualcuno per ciò che si è, per l’impegno quotidiano, per la dedizione, per ciò che si fa, non per chi si ha accanto“.
Inoltre, Rossana Cannata, non ci sta a farsi chiamare la “sorella” del deputato e si sbilancia dicendo, “non devo niente a nessuno, non devo niente a mio fratello, lo devo a me stessa”.
Conclusioni
Il caso dell’emendamento “Salva Sorella” ha acceso i riflettori su possibili conflitti di interesse e sull’utilizzo di fondi pubblici. Mentre le polemiche proseguono, la vicenda solleva interrogativi sulla trasparenza e sull’equità nell’assegnazione delle risorse pubbliche.
Tuttavia, fonti vicine a Fratelli d’Italia, come riportato da un giornale online giorni addietro (blogsicila) hanno precisato che l’emendamento non ha sottratto risorse da altri fondi, ma ha aggiunto 5 milioni di euro specificamente per i Comuni con determinate caratteristiche.
La vicenda continua a suscitare dibattito politico e pubblico, con richieste di maggiore trasparenza e controllo sull’utilizzo delle risorse pubbliche.