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Mattarella è ufficialmente il nuovo Presidente della Repubblica. Discorso segnato da lunghi applausi

Con un breve ma intenso discorso, intervallato da lunghi e sentiti applausi, Sergio Mattarella ha inaugurato questa nuova stagione politica. Le prime parole e i primi ringraziamenti sono stati rivolti ai due predecessori: Carlo Azeglio Ciampi e Napolitano sottolineando la responsabilità con cui quest’ultimo ha accettato il secondo mandato e ha saputo prendere le redini di una situazione difficile. Un pensiero poi ai tanti giovani presenti in aula, “sui quali risiedono le speranze e le aspettative”, che lo hanno ricambiato con un caloroso applauso. Il discorso è passato poi alle riforme costituzionali: “queste riforme renderanno più adeguata la nostra democrazia, rilanciando le esigenze di governo con una corretta dialettica parlamentare”. Su questo percorso di adeguamento “l’arbitro sarà imparziale” ha garantito Mattarella – “ma i giocatori aiutino”! Di seguito un altro scrosciante applauso.  In questo percorso di adeguamento della costituzione, il Presidente, rivolto non solo ai parlamentari ma a tutti i cittadini, ha spiegato con parole semplici ma autentiche e dirette che “garantire la democrazia vuol dire garantire il diritto allo studio, il diritto al futuro, rendere effettivo il diritto al lavoro, significa amare i nostri beni culturali e ambientali, ripudiare la guerra e promuovere la pace, garantire i diritti dei malati, significa che le donne non devono più avere paura di subire violenze e discriminazioni, abbattere le barriere dei disabili, garantire il pluralismo di informazione, diffondere il senso della legalità”. Il discorso si è focalizzato poi nelle forze armate: “Vanno consolidate le missioni di pace nel mondo. Un ringraziamento va ai militari in missione” e a questo proposito non è mancato il pensiero ai due Marò: “si deve assolutamente risolvere quanto prima il problema e farli tornare in patria” e poi un altro pensiero ai civili impegnati nelle cooperazioni in zone rischiose.

Unità nazionale, speranza, pace, diritti uguali per tutti: queste le parole chiave di questo discorso, segnato da tanta emozione, tanto che a un certo punto dalle mani tremanti del neo Presidente sono sfuggiti alcuni fogli, recuperati poi con prontezza dalla Boldrini. Un applauso per così dire “di incoraggiamento” ha aiutato il Presidente ha continuare il discorso.

E’ in corso, ancora in questo momento, il cerimoniale. Dopo la marcia su via del Corso, le frecce tricolore sul celo plumbeo della giornata di oggi, e dopo il saluto del Sindaco di Roma, Mattarella, insieme a Matteo Renzi, è salito sulla Flaminia ed è arrivato, scortato dai corazzieri a cavallo, al Quirinale. Qui lo stendardo presidenziale è tornato a sventolare sulle note dell’inno di Mameli. E’ seguita la cerimonia degli onori e l’ingresso al Palazzo del Quirinale, dove è stato accolto dal Presidente del Consiglio e dal Presidente del Senato Grasso. Con questi c’è un’intesa particolare non solo perchè tutt’e due palermitani ma perchè quel giorno, quando fu ucciso il fratello, Piersanti Mattarella, uno dei primi ad arrivare sul posto fu l’allora giovanissimo sostituto procuratore Pietro Grasso.

Al cerimoniale sono stati invitati anche i due leader politici Brlusconi e Grillo, il secondo però ha declinato l’invito, ribadendo però la volontà di un incontro in una fase successiva. Il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta ieri sera aveva rivolto un appello a tutti siciliani per invogliarli ad esporre, nella giornata di oggi, il tricolore sui balconi “come simbolo di orgoglio di tutto il popolo siciliano per l’elezione di Sergio Mattarella, figlio di Sicilia, presidente della Repubblica italiana e rappresentante dell’unità nazionale”

Ilaria Greco

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