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Albergamo interviene sulle polemiche post-Castelbuonese: “Il Siracusa non ci sta”

 Continuano le polemiche sul dopo Siracusa-Castelbuonese. Azzurri ancora una volta tirati in ballo dalla Polisportiva Castelbuonese. A rompere il silenzio, allora, è l’amministratore delegato Gaetano Albergamo che ai microfoni dell’ufficio stampa azzurro dichiara: “Volevamo mantenere il silenzio e rimediare da soli ai danni subiti senza alimentare polemiche inutili su una situazione incresciosa della quale siamo vittime. Domenica, ad esempio, al termine della gara con i nostri collaboratori ci siamo accorti di alcuni danni nel corridoio che porta agli “spogliatoi ospiti”, come la porta della sala anti-doping divelta e alcune pareti bucate dai giocatori palermitani per sfogare la rabbia per la sconfitta subita al 90’. In questa circostanza siamo stati ingenui perché abbiamo notato tutto questo soltanto alcune ore dopo l’incontro quando l’arbitro era già andato via senza poter, così, refertare l’accaduto. Ma questo perché noi, domenica, pensavamo solo alla vittoria ottenuta in campo”. L’AD intende poi chiarire alcuni punti sollevati dal presidente Monaca durante la conferenza indetta appositamente dalla Castelbuonese. “Innanzitutto l’arbitro non è stato, ovviamente, costretto ad abbandonare il terreno di gioco dai nostri dirigenti. Ma come si può anche vedere nel video girato da un loro collaboratore (fatto entrare per nostra gentile concessione perché neanche accreditato), il direttore di gara lascia il terreno accompagnato e protetto da due uomini della protezione civile per evitare il contatto proprio con alcuni loro tesserati che continuavano a protestare per non si sa quale motivo. La società palermitana dovrebbe, invece, ringraziare il civilissimo pubblico siracusano per non aver reagito alle continue provocazioni dei loro giocatori che subito dopo il gol del 2 a 1 non hanno fatto altro che indirizzare gesti offensivi verso il pubblico sistemato in tribuna. Bisognerebbe puntare l’attenzione su questo. Perché nessun tesserato dovrebbe aizzare i tifosi. Questi sono i gesti che andrebbero condannati. I nostri sostenitori, per fortuna, si sono limitati nel rispondere verbalmente o al massimo fischiando la squadra granata. Assolutamente inventato il lancio di pietre, petardi ecc. Accuse queste davvero ridicole. A Siracusa nessuna società si è mai lamentata per l’accoglienza loro riservata, anzi, siamo sempre stati riempiti di complimenti. A tal proposito voglio aggiungere che i tifosi ospiti hanno pagato 5,00 euro nel settore loro riservato e non dieci come erroneamente riportato nella conferenza stampa della Castelbuonese. Volevamo evitare questo confronto tramite mezzo stampa, ma nelle ultime ore il nome della città di Siracusa è stato usato a sproposito e questo non è giusto. Non crediamo sia corretto che qualcuno pensi di farsi pubblicità accostando il nome della loro società a quello glorioso del Siracusa Calcio. Allo stesso modo troviamo assurde le critiche fatte al sig. Giuseppe Mascara. Proprio il nostro capitano è stato il primo a sedare la rissa finale scaturita dalle loro assurde proteste. L’invasione finale è qualcosa da condannare ma si tratta soltanto di una decina di bambini entrati in campo col solo scopo di abbracciare e chiedere ai propri beniamini la maglia della partita. Un qualcosa che comunque dalla prossima gara va evitato”.

 

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