Provincia di Siracusa

No al fotovoltaico dell’Eni: il sindaco Rizza mobilita Priolo per investimenti che diano occupazione

Priolo (14/05/2017) – Il sindaco di Priolo, Antonello Rizza, ha detto “no” in maniera forte e chiara alla richiesta dell’Enti di realizzare un campo fotovoltaico di circa 7000 megawatt su un terreno vicino l’area protetta della Saline e la zona balneare.

Questa proposta è quasi una provocazione . sottolinea Antonello Rizza – dall’Eni ci aspettavamo investimenti di ben altra portata, non certo un campo fotovoltaico, che, dopo la costruzione, non offre nessuna possibilità occupazionale. Un campo realizzato, per giunta, in piena area a vocazione turistico-ambientale”.

L’Eni, in effetti, ha presentato, un paio di settimane addietro, una richiesta ufficiale agli uffici comunali per la costruzione del campo fotovoltaico “Priolo 1”, su un terreno all’interno del proprio polo produttivo. Ma i progetti energetici prevedono anche “Priolo 2”, che, appunto, dovrebbe nascere a ridosso della zona balneare. Questa seconda richiesta, non ancora formalizzata con atti ufficiale, è stata avanzata all’amministrazione comunale durante un incontro, che si è tenuto la settimana scorsa tra il Sindaco, una rappresentanza della giunta e del Consiglio ed i vertici Eni. E’ proprio in quell’occasione che Rizza ha ribadito la propria ferma opposizione a questo tipo d’insediamento.

“Gli accordi di programma prevedevano investimenti di ben più ampia portata sul piano occupazionale e dei benefici per il Paese – ha detto, all’Eni, il Sindaco durante la riunione – il vostro è, invece, soltanto un busines, un investimento che porta profitto senza lasciare nulla al territorio che avete devastato per decenni”.

Rizza ha comunque chiarito che si tratta di una posizione politica basata sull’analisi dei fatti e del mancato rispetto dei protocolli. l’Eni, dal canto suo, è libera di presentare la relativa domanda agli uffici tecnici, che dovranno vagliarla e decidere su un diverso piano operativo.

I rappresentanti dell’Eni hanno, comunque, già comunicato che, dopo questa alzata di scudi, si ritireranno in buon ordine, accantonando il progetto di “Priolo 2”, almeno nei termini in cui è stato presentato.

“Noi ci aspettiamo dall’Eni che bonifichi i territori che ha inquinato, dando serie risposte occupazionali – continua Antonello Rizza – Ma se la sua strategia si basa sui campi fotovoltaici, siamo messi veramente male. Conciliare difficoltà economiche con la volontà di rilanciare le aree in disuso all’interno del vostro perimetro, infatti, non vuol dire cercare il totale disimpegno dalle responsabilità sociali dell’ impresa. Avreste dovuto immaginarlo, che, rispetto ad una simile proposta, avremmo reagito negativamente”.

Sui terreni di Marina di Priolo, peraltro, è prevista una sperimentazione di fitobonifica, cioè di bonifica delle aree inquinante utilizzando piantagioni di canapa o altri derivati in grado di purificare i terreni. Il Comune di Priolo si è anche incontrato con la segretaria nazionale segretario dell’Asso-canapa, che ha confermato la fattibilità del progetto, già realizzato con risultati positivi in altri poli petrolchimici.

“L’accordo di programma sulla chimica del 2005 ed il successivo accordo di bonifica prevedevano investimenti ed azioni di recupero ambientali che l’Eni ha del tutto disatteso-  conclude il sindaco di Priolo – Viene difficile, adesso, giustificare ai nostri 3.000 disoccupati un investimento senza ritorno occupazionale. Occorre, invece, attivare un incaming con prezzi appetibili dei terreni dismessi. Siamo gemellati con l’area industriale di Pajwa in Romania, dove le industrie vendono i terreni da bonificare a 20 centesimi al metro. L’Eni, invece, continua a chiedere venti euro al metro quadrato, bloccando qualunque altra possibilità di nuovi investimenti. Insomma, siamo di fronte ad un atteggiamento imprenditoriale non etico, di chi cerca solo il profitto con la parola d’ordine: prendi i soldi e scappa”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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