E’ morto Don Pippo, l’anziano dato alle fiamme da un gruppo di giovani
Siracusa, 16 dicembre 2016 – Non ce l’ha fatta Giuseppe Scarso, l’anziano dato alle fiamme nei mesi scorsi da un gruppo di giovani nel quartiere Grottasanta, mentre si trovava nel suo appartamento.
Don Pippo, così lo conoscevano nel suo quartiere, si è spento all’ospedale Cannizzaro dov’è stato ricoverato in condizioni già gravissime. Gli uomini della Squadra Mobile continuano a indagare, per risalire all’identità di chi ha materialmente cosparso di liquido infiammabile l’anziano. I magistrati hanno subito aperto un fascicolo per lesioni aggravate che adesso, in seguito alla morte dell’uomo, diventa omicidio.
Nel frattempo dalla Procura filtra l’indiscrezione circa la presenza di tre indagati. Si tratterebbe di tre individui pericolosissimi per la società. Ancora, però, nessuna notizia certa.
“Una notizia triste che non avremmo mai voluto ascoltare”. Queste le prime parole del sindaco, Giancarlo Garozzo.
“Don Pippo – prosegue il sindaco – non è riuscito a sopravvivere alla barbara aggressione col fuoco subita di notte nella sua abitazione nonostante abbia lottato per quasi tre mesi contro la morte. L’identificazione dei responsabili adesso si rende ancora più urgente e confido nel lavoro serio e nella professionalità degli investigatori per soddisfare la giusta richiesta di giustizia dei familiari, ai quali va il cordoglio mio e di tutti i siracusani. Mi unisco all’appello dei parenti affinché chi sa collabori con gli inquirenti, sperando sempre che i vili autori abbiano un sussulto di dignità e si costituiscano”.
Al sindaco si è aggiunto il presidente del consiglio comunale, Santino Armaro: “Porgo le mie condoglianze e quelle di tutti i consiglieri ai familiari di Giuseppe Scarso, vittima di un atto atroce”.
“Conosco alcuni parenti del povero don Pippo – ha proseguito il presidente Armaro – e voglio che sentano tutta la vicinanza dell’istituzione che rappresento. Aggredire in piena notte e in casa un anziano solo denota la vigliaccheria di persone incapaci di provare alcuna pietà umana. Soltanto consegnandosi agli inquirenti potranno alleviare le loro posizione rispetto ad un’accusa di omicidio che si concretizzerà in una pena certamente esemplare”.
Ilaria Greco