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Al Corbino per parlare della Giornata Mondiale contro la violenza sulle Donne

Siracusa. 25 novembre 2015 – In occasione della Giornata Mondiale contro la violenza sulle Donne, i Carabinieri della Compagnia di Siracusa hanno incontrato un nutrito numero di studenti dell’Istituto superiore “O.M. Corbino” di Siracusa, sempre disponibile nella persona del Dirigente Lilly Fronte all’approfondimento delle tematiche giovanili e sociali, per affrontare una riflessione congiunta su una problematica che purtroppo riempie costantemente le pagine di cronaca. La violenza sulle donne, infatti, nelle sue diverse forme di manifestazione, è divenuta un fenomeno quotidiano subito da un numero di donne di gran lunga superiore a quello indicato dalle statistiche. La natura sommersa della violenza è dovuta a diversi fattori: la paura, il senso di abbandono, l’impotenza, l’amore verso i figli, la vergogna ed il timore del giudizio altrui, l’emarginazione. Fattori che portano le donne a chiudersi nella loro silenziosa sofferenza, fatta di sopportazione, precludendo loro la possibilità di aprirsi ad una rete assistenziale presente e disponibile a prestare aiuto. Proprio per evidenziare questa rete assistenziale costituita da differenti operatori operanti in sinergia nel delicato settore, la conferenza tenutasi presso il Liceo Corbino ha visto la presenza e l’intervento del Comune di Siracusa, nelle persone del Vice Sindaco Francesco Italia e dell’Assessore alle Politiche scolastiche e Pari Opportunità Valeria Troia, nonché dell’ASP8 di Siracusa con la partecipazione della Dott.ssa Francesca Cianci. Lo scopo è stato quello di mostrare agli studenti la coesione tra le diverse istituzioni e la capacità di affrontare la violenza sulle donne in modo sinergico, attraverso una compenetrazione delle diverse competenze professionali che innanzitutto attui una costante e capillare sensibilizzazione sulla problematica, utile alla prevenzione, nonché fornire, durante la violenza e nelle fasi successive, l’opportuna assistenza alle vittime, a 360°, favorendone il recupero psicofisico ed il reinserimento sociale e lavorativo per un pieno ritorno ad una vita di serenità. La conferenza si è svolta con l’intervento del personale dell’Arma dei Carabinieri che insieme agli studenti ha analizzato un caso pratico di stalking, conclusosi in omicidio, approfondendo la sfera privata e relazionale della vittima in rapporto alle cause che ne hanno determinato l’assoggettamento al proprio carnefice. Ai consigli forniti dai Carabinieri sulla necessità di segnalare ogni episodio, anche minimo, di violenza subita, si sono uniti quelli della Dott.ssa Cianci, psicologo operatore di Pronto Soccorso che, per tale ragione, ha frequenti contatti con le vittime di violenza. La Dott.ssa, grazie anche alla comunicazione da donna e madre verso le numerose ragazze presenti in aula magna, ha ribadito che la violenza non è solo quella fisica, spesso la parte terminale e più evidente di un’escalation di vessazioni, bensì ricomprende tutti quegli atteggiamenti, specie verbali e gestuali ed apparentemente insignificanti, a cui invece occorre prestare la giusta attenzione per intervenire tempestivamente ed impedire che si acuiscano degenerando. Saper dunque cogliere, e farsi aiutare a cogliere, quell’amore “malato” che nessuna donna merita di vivere nella sua quotidianità. La conferenza si è conclusa con diverse domande poste dagli studenti ai relatori, segno della loro viva curiosità ed attenzione al problema. L’invito conclusivo rivolto dai Carabinieri è stato quello di recarsi, in presenza di situazioni di violenza domestica e di genere, presso le Stazioni Carabinieri presenti sull’intero territorio della provincia: qui vi sono operatori qualificati, opportunamente formati nella trattazione di questi casi, in grado di garantire l’avvio di una procedura di assistenza immediata alla vittima, in sinergia con gli altri enti assistenziali coinvolti, quali ad esempio i centri antiviolenza.

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