NOTO, L’ARCHEOCLUB HA PROMOSSO UN INCONTRO SU “L’ORFISMO E LE LAMINETTE ORFICHE”

L’Archeoclub di Noto, presieduto da Laura Falesi, ha promosso nella serata odierna un incontro sul tema “L’Orfismo e le laminette orfiche”, relatrice Cettina Dugo. Come consuetudine le riunioni periodiche del gruppo netino, relative alla vita sociale dello stesso, vengono sempre precedute da momenti di approfondimento specifici curati dagli stessi soci ma anche da relatori esterni. La sede è stata quella della Pro Noto di via Gioberti, piena stasera di un pubblico attento ed interessato all’affascinante tema proposto, legato a questo movimento religioso diffusosi nel VI secolo a.C e sino al III secolo d.C., e nato intorno alla figura di Orfeo, cantore e sciamano capace di incantare animali e di compiere il viaggio dell’anima verso la morte. Le testimonianze sono tantissime della diffusione di questo “credo”, e sono di tipo letterario, ma anche grazie a ceramiche, tavolette in osso, oggetti metallici e così via. Su tutto, però, quello che ci porta sino ad oggi questa religione sono le laminette orfiche. Dopo aver introdotto l’argomento la relatrice si è, dunque, concentrata sul queste ultime, oggetto di un suo studio particolareggiato. “Le mie ricerche ed approfondimenti si sono concentrati sulle lamine di Hipponion, scoperte relativamente di recente, su quella di Petelia, rinvenuta nell’ottocento, e infine su quelle di Thurii- Timpone piccolo ( tre ) Timpone grande (due, l’una contenuta all’interno dell’altra). I temi ricorrenti sono le “istruzioni” che conducono alla vita dopo la morte, in cui chi seguiva l’orfismo era privilegiato, perchè grazie a queste indicazioni aveva accesso ad un luogo privilegiato e non alla reincarnazione come tutti gli altri. Altro argomento sono le “regole di vita” dove vige e spicca un maggiore rigore morale rispetto ad altre religioni”. Molte le curiosità che l’argomento ha suscitato nei presenti e grazie alle quali si sono approfonditi alcuni aspetti particolari dell’Orfismo di cui, purtroppo, si continua a conoscere poco, perchè gli adpeti avevano l’obbligo di mantenere il riserbo sul culto, ma che per questo continuano a creare un’aurea di mistero e nello stesso tempo di forte interesse. A chiudere la conferenza il Presidente dell’Archeoclub di Noto, Laura Falesi, che con i soci ha proseguito la serata per la programmazione delle prossime attività.

Emanuela Volcan

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