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Vie di fuga a Rosolini sbarrate, il deputato Gennuso minaccia un esposto in Procura

“Sbarrate le vie di fuga della Protezione civile a Rosolini. Nessun varco è stato aperto in prossimità del cavalcaferrovia in costruzione e adesso si è aggiunta la chiusura, seppur parziale, della strada di Masicugno, in prossimità del palazzetto dello sport. E’ una vergogna”.
Ad affermarlo è il deputato regionale Pippo Gennuso che chiama in causa non soltanto il Commissario straordinario al Comune, Filippo Gagliano, ma anche l’ex Provincia e l’impresa che sta eseguendo i lavori per quello che il parlamentare definisce “l’inutile ecomostro”.
“Facendo i dovuti scongiuri – afferma Gennuso – in caso di calamità naturali la gente non saprebbe come fuggire. Uno scandalo che si aggiunge alla beffa di un’opera inutile che ha spaccato la città in due parti. Su questa vicenda ci sono fortissime responsabilità del Commissario ed anche della prefettura di Siracusa. Nell’incontro avuto con l’impresa ci sono state soltanto chiacchiere da bar e nessun verbale è stato sottoscritto. Questo non è modo di garantire la cittadinanza nell’ambito della sicurezza. Per non parlare dei danni economici che la mancanza di un varco nella strada statale 115, sta provocando agli operatori commerciali. “Sono ormai collassati e soprattutto isolati. Chi li ripagherà da questi enormi danni economici? Poi non ci sono interlocutori nell’ex Provincia regionale di Siracusa per la mancata nomina dei nuovi commissari e nell’ente di via Malta non è garantita neppure l’ordinaria amministrazione. Questo è il risultato della pseudo riforma di un presidente della Regione, inadeguato a governare la Sicilia. Vorrei ricordare – prosegue Gennuso – che l’opera dell’ecomostro è stata voluta dalla Provincia regionale con uno spreco enorme di denaro pubblico”.
Per Pippo Gennuso, Rosolini in questo momento è un paese da Far west. “Come se non bastassero i guai per il blocco totale della Statale- prosegue il deputato regionale – anche la strada di Masicugno è bloccata per dei lavori di demolizione del muro di cinta. Ma è possibile che tutto questo avvenga nell’indifferenza più totale di un Commissario che ha lasciato il governo della città nelle mani di qualche dirigente comunale inappropriato? In mancanza di tempestive soluzioni sulla questione delle vie di fuga, non perderò un attimo di tempo nel presentare un esposto alla Procura della Repubblica di Siracusa”.

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