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(VIDEO) Rapporto 2015 di Caritas Italiana sulle politiche contro la povertà: presente anche la Fondazione Comunità Val di Noto con diversi progetti

Rapporto 2015 di Caritas Italiana sulle politiche contro la povertà che si è tenuto ieri a Roma: presente anche la Fondazione di Comunità Val di Noto con cantieri educativi, esperienze di economia sociale e promozione di “ripartenze”

Roma, 16 settembre 2015 – Il territorio su cui opera la Fondazione di Comunità Val di Noto è, insieme a Torino e Messina, luogo di sperimentazione e monitoraggio del programma “Azioni di sistema contro la povertà”.
Se ne è parlato a Roma ieri, martedì 15 settembre, nell’ambito della presentazione del Rapporto 2015 di Caritas Italiana sulle politiche contro la povertà in Italia dal titolo “Dopo la crisi, costruire il welfare”: un contributo di riflessione sulle condizioni di povertà intercettate nei centri di ascolto diocesani presenti sui territori e sulle decisioni assunte in tema di contrasto della povertà stessa, che ha visto gli interventi di Claudio De Vincenti (Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio), don Francesco Soddu (direttore di Caritas Italiana), prof. Cristiano Gori (responsabile scientifico del Rapporto), Lorenzo Lusignoli (Dipartimento Politiche Sociali e della Salute della Cisl), prof. Luigino Bruni (Università Lumsa). Al termine del seminario si è dato spazio a diverse testimonianze di esperienze nate nell’ambito di “Azioni di sistema contro la povertà”, il programma di Caritas Italiana volto al supporto di ulteriori  programmi che inglobino una serie di progetti grazie ad un processo di partecipazione e coinvolgimento dei territori. I progetti collegano realtà associative, imprenditoriali, di volontariato, soggetti istituzionali (scuole, servizi sociali, università) e il mondo ecclesiale (parrocchie, servizi promossi dalla Caritas, ecc..) e li fanno convergere verso la realizzazione di esperienze di aiuto sociale che producano valore economico e costruiscano comunità e legami di reciprocità.
La Fondazione di Comunità Val di Noto, con i suoi progetti, figura tra le iniziative innovative supportate dal programma di Caritas Italiana.
A darne testimonianza Graziano Assenza, segretario della Fondazione di Comunità Val di Noto, che ha presentato i progetti sostenuti nell’ambito di “Azioni di sistema contro la povertà”, dando voce anche ai protagonisti con la proiezione del video “Ripensarci città a misura di sguardo”(guarda il video qui) curato dalla Fondazione e dalla Caritas diocesana di Noto.
Nella progettazione della Fondazione di Comunità Val di Noto (nata nel 2014 dal raccordo tra attività del terzo settore e diocesi di Noto e Siracusa con il supporto di Fondazione CON IL SUD, Caritas Italiana e con a fianco una precisa identità delle Caritas diocesane) una linea tracciata è quella delle cosiddette “ripartenze” delle persone, che si realizzano puntando su relazione e lavoro di rete: in questo ambito uno dei progetti permette percorsi di promozione sociale e inserimento lavorativo per le mamme della Casa don Puglisi di Modica e promozione di dignità personale e inclusione sociale per le persone seguite nei centri di ascolto della diocesi di Noto, dove la progettazione mira a un intervento non assistenziale ma in rete e con prospettiva promozionale.
Un altro progetto di ripartenza è “Carcere aperto” ad Augusta.  L’accoglienza e l’ospitalità dei detenuti e dei loro familiari che usufruiscono di permessi premio e che non avrebbero altro modo di fruirne in quanto non residenti o stranieri, apre percorsi inclusivi che aiutano a comprendere come le pene debbano essere riparative.
Altre linee tracciate dalla Fondazione di Comunità Val di Noto, e sostenute da Caritas Italiana nell’ambito di “Azioni di sistema contro la povertà”,  riguardano l’avvio diforme di economia sociale e  solidale che valorizzino le potenzialità e le risorse del territorio e siano concreta speranza per i giovani e i poveri. Il progetto “Frutti degli Iblei”, con fattoria sociale e commercializzazione di piante aromatiche promosse dalla cooperativa “L’Arcolaio” di Siracusa, permette il riscatto, oltre che di detenuti, di donne immigrate che nel percorso verso le nostre terre hanno subito violenze.
Infine la prospettiva del ripensare la città a partire dalle sue periferie per ritrovarne l’anima: da qui l’esperienza dei cantieri educativi, realtà in grado di offrire occasioni di interazione concreta fra scuole, famiglie e territorio, con cui si abitano le periferie ricreando coesione sociale, senso della città, incontro tra le generazioni.Crisci ranni, cantiere educativo di Modica, ha permesso a un’area abbandonata di rivivere e alla città di riscoprirsi comunità. I giovani volontari delle scuole superiori svolgono attività di doposcuola per i più piccoli; ci sono poi laboratori, sport, gruppo adolescenti, gruppo mamme, feste, orti sociali, gas . Ogni anno con bambini e ragazzi si sviluppa un tema nell’ottica del patto educativo sottoscritto insieme a scuole, associazioni, parrocchie.
I cantieri sono adesso a Siracusa, Noto, Ispica, Pozzallo e ne stanno nascendo di nuovi a Scicli e Pachino. Essi sono proposta per i giovani, ma anche per le amministrazioni, perché le politiche siano preventive e prospettiche, perché la città possa ritrovare la bellezza vera, se pensata come luogo delle relazioni e perché le “Azioni di sistema contro la povertà”, promosse con i progetti della Fondazione di Comunità, possano far sì che il Val di Noto, patrimonio dell’umanità per il barocco , lo diventi per la qualità della vita.
Per ulteriori info sul Rapporto 2015 sulle politiche contro le povertà in Italia  clicca qui

 

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