PoliticaProvincia di PalermoRegioneVideo

|VIDEO| Governo Crocetta ter: ecco come nasce!

 

Giornata frenetica e ricca di colpi di scena quella di ieri a Palazzo d’Orlean. Come è noto, era fissato per le 16:00 il voto di censura alle assessore Scilabra e Vancheri ma è saltato tutto. Dopo una lunga notte di colloqui a Roma, che è culminata in un’intesa con i vertici del PD e coi i renziani,  il Presidente Crocetta, tramite una lettera indirizzata ad Ardizzone, ha fatto sapere ai deputati di aver deciso di azzerare la Giunta; cosa che ha fatto di conseguenza annullare i punti all’ordine del giorno. Si è dunque poi riunita la Giunta durante la quale il Governatore ha dato comunicazione ufficiale agli assessori i quali, impalliditi, hanno per la prima volta, da quando si sono seduti al Parlamento, avuto seriamente paura di saltare dalla poltrona. Da fonti ANSA pare che, dopo che il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone ha letto la nota del Presidente Crocetta, gli unici due assessori presenti in aula, Nico Torrisi ed Ezechia Paolo Reale, siano stati invitati da alcuni deputati dell’opposizione a lasciare i banchi del governo. Torrisi e Reale a quel punto hanno abbandonato gli scranni, ma il presidente Ardizzone li ha invitati a tornare ai propri posti. Alta tensione dunque tra i banchi dell’aula e anche non poco imbarazzo. La Giunta è iniziata intorno alle 17:30, proprio mentre, contemporaneamente, dopo alcune avvisaglie e un po’ di venticello, scoppiava un uragano irrefrenabile di firme che ha portato a presentare la mozione di sfiducia nei confronti del Presidente. La mozione porta le firme di tutto il centrodestra compatto. Ci sono tutti i gruppi: Forza Italia, Lista Musumeci, Cantiere popolare, Mpa, Ncd e Misto (Fazio). “Dopo due anni di malgoverno e spaventato da quello che sarebbe stato l’esito della mozione di censura all’assessore Scilabra, – commenta Falcone, capogruppo FI – Crocetta ha alzato le braccia, ammettendo un insuccesso chiaro da tempo ai siciliani. Si tratta di una pesante sconfitta per la maggioranza e per il governatore, un’importante vittoria per Forza Italia, protagonista di una battaglia nel nome della coerenza e della concretezza”.  “La mozione di sfiducia nei confronti del governo del Pd e del suo presidente Crocetta, – gli fa eco Gibiino, coordinatore di FI in Sicilia – rappresenta una grande opportunità per la nostra Sicilia, l’occasione per fare della nostra terra la California d’Europa, per  tornare a crescere e dare un futuro ai nostri giovani”.  Non si risparmia in critiche pesanti Cordaro: “Crocetta è il peggior presidente della storia della Sicilia!!” dice senza mezze misure. E sull’azzeramento: “Ma il problema non sono gli assessori, il problema è Crocetta!! Cambiando gli addendi il risultato non cambia!!”. E dalla parte opposta, invece, la soddisfazione e la determinazione di Crocetta e le speranze di Gucciardi: ““C’è intesa – dice in sala stampa subito dopo la Giunta – e c’è la speranza di una nuova rinascita. Auspichiamo un nuovo governo più proficuo e più compatto”.

 Intanto questa notte si è tenuto il vertice di maggioranza:  sul tavolo di lavoro la formazione del nuovo governo che, secondo i piani del Governatore, dovrebbe farsi in 48 ore! La riunione a Palazzo d’Orleans si è aperta molto tardi, quando si avvicinavano le undici. Presenti i segretari e i capigruppo dei partiti di maggioranza e altri esponenti della coalizione tra i quali Totò Cardinale, Beppe Lumia, Giuseppe Lupo del Pd, Valeria Sudano di Articolo 4, Michele Cimino del Pdr, Carlo Vizzini e Nino Oddo per il Nuovo Psi, il segretario del Pd Fausto Raciti e il renziano Davide Faraone, entrambi atterrati in serata a Punta Raisi da Roma. Il presidente della Regione ha anzi tutto rivendicato con un lungo excursus quanto realizzato fin qui dal suo governo, soffermandosi sui risultati ottenuti nella formazione (difendendo così la sua beniamina). Si è poi accennato qualcosa riguardo ai nuovi assessori ma non c’è nessun nome sicuro. Secondo alcuni Crocetta propenderebbe per tagli molto contenuti mentre secondo altri (ed è la linea che sembra prevalere nel PD) ci sarà una delegazione tutta nuova. Nelli Scilabra molto probabilmente traslocherà sotto l’egida del Megafono e quasi certamente cambierà rubrica, ma è indiscussa la sua conferma. Riconfermata anche, almeno fino ad ora, la Vancheri, così come la Borsellino. In bilico un assessore tra Calleri e Stancheris. Tra le possibili new enrty circola già da ieri il nome del cuperliano Franco La Torre, figlio di Pio la Torre. Insomma sono ore calde al Governo, anche perchè ad attendere dietro l’angolo c’è una mozione di sfiducia che potrebbe passare anche solo con un pugno di dissidenti. 

Ilaria Greco

Pubblicità