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Strage di Capaci. 26 anni dopo, per non dimenticare

Sono trascorsi ventisei lunghi anni da quel 23 maggio 1992 ma non si smette di manifestare contro la mafia. Oggi come in quei giorni della strage di Capaci in cui persero la vita Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli uomini della scorta, molti giovani sono giunti a Palermo. Più di mille quelli arrivati alle otto al porto del capoluogo siciliano e come ogni anno si sono dati appuntamento a Civitavecchia per salire a bordo della “Nave della legalità” che quest’anno ospita anche cinquanta studenti dell’Università degli Studi di Milano accompagnati dal loro professore, Nando dalla Chiesa, e da Claudia Loi, la sorella di Emanuela, la poliziotta che scortava Paolo Borsellino.

Oltre 700 istituti hanno partecipato al concorso “Angeli custodi: l’esempio del coraggio, il valore della memoria” e i primi classificati vinceranno un viaggio negli Stati Uniti che farà tappa anche a Quantico, sede dell’Accademia dell’Fbi.

A Palermo si urla quindi il “no alla mafia” e sarà ancora una volta pronunciato nell’aula bunker del carcere Ucciardone, luogo simbolo del Maxiprocesso a Cosa nostra che per l’occasione aprirà le porte agli studenti.

Anche piazza Magione, il quartiere dove sono cresciuti Borsellinoe Falcone, accoglierà gli studenti e tra loro ci saranno anche mille ragazzi delle delegazioni dei Campionati Studenteschi che accenderanno la Fiaccola Olimpica.

Sempre a Capaci sarà esposta anche la teca con i resti di “Quarto Savona Quindici”, nome in codice della Fiat Croma della scorta del giudice.

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