Sistema Siracusa: Amara svela: “18 sentenze pilotate per riassegnare appalti”

Sarebbero 18 le sentenze “aggiustate”, in cambio di soldi e regali così da riassegnare appalti da centinaia di milioni, compresi quelli della centrale acquisti della pubblica amministrazione Consip e quello per l’affidamento dei servizi di pulizia nelle scuole.

Lo sta svelando l’avvocato Piero Amara, il legale dell’Eni arrestato lo scorso febbraio nel cosiddetto “Sistema Siracusa”, con l’ipotesi di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione in atti giudiziari. Nell’inchiesta sono indagati anche l’avvocato Giuseppe Calafiore (attualmente in carcere), e l’ex presidente di sezione del Consiglio di Stato, Riccardo Virgilio, oggi in pensione.

Amara avrebbe svelato il sistema che utilizzavano per “aggiustare” le sentenze e ha indicato i giudici amministrativi che sono stati avvicinati. Nimi e cognomi su un sistema che era già stato individuato dalle Procure di Roma, Milano e Messina, ma che adesso ha un’identità.

I verbali che l’avvocato Piero Amara ha riempito davanti ai pubblici ministeri di Roma, Milano e Messina sono 5, in  ore di interrogatorio svoltosi in in tre giorni di incontri.

L’avvocato ha confermato quanto era già emerso nel corso delle indagini svolte dal Nucleo Tributario di Roma aggiungendo però dettagli fondamentali per comprendere in che modo venivano gestite le pratiche. Chiarendo anche la posizione dell’imprenditore Centofanti che aveva i rapporti con le toghe, ed adesso sono molte le persone iscritte nel registro degli indagati.

E’ stato svelato anche come soldi dall’estero venivano fatti entrare in Italia tramite società “accomodanti” e come importanti somme di denaro invece venivano portate in banche all’estero

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