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Salvo Veneziano in diretta TV: la sanità non va per colpa di Bonfanti e dell’ex presidente Lombardo

Avola. 2 febbraio 2016Tutta colpa di Bonfanti e dell’ex presidente Lombardo, se la nostra sanità a Noto non funziona. Venne l’allora presidente Lombarlo a promettere cose, poi mai fatte, ora perché Bonfanti non si prende le sue responsabilità? Così Veneziano in TV.

Intanto si infiamma il dibattito è interviene l’On. Vinciullo, che rincara la dose,“quando feci il comizio a Noto per spiegare nella scorsa campagna elettorale come stavano le cose sulla sanità, arrivarono il presidente Lombardo e il governo regionale a promettere ai netini cose che poi non sono state mai fatte.”

“Spesso i medici sono vittime della malasanità, si trovano spesso senza strumentazione adatta e con pochi mezzi. E tra l’altro incredibile che il nostro pronto soccorso non si trova dietro una struttura all’altezza.” Continua Salvo Veneziano. “Rispetto alle percentuale dei posti letto noi siamo al di sotto del dato nazionale, occorre parametrare gli standard rispetto a quanto previsto su base regionale. Occorre mantenere quanto già abbiamo e rafforzare i reparti salvavita”. 

Al dibattito interviene anche il sindaco di Rosolini: “anziché prendere impegno per la sanità perché l’On. Vinciullo ha il suo candidato, dica, invece, se intende prendere impegno per tutto il territorio e indipendente se ha o meno il suo candidato a sindaco.” 

Intanto dopo la morte della povera Daniela Sipione non si placano le polemiche. La sanità continua ad essere al centro del dibattito per la situazione dei reparti e in particolare per l’esigenza di aver un’unico pronto soccorso anziché due.

La condizione dei pronto soccorso della nostra zona sta diventando sempre più esplosiva perché occorre avere spesso due consulenze diverse in due città diverse: Avola e Noto.

Ed ancora il sindaco Calvo: “sulla sanità la politica non deve entrare. Occorrono medici preparati no raccomandati. Leggeremo sempre articoli sui giornali di mala sanità se si continua  ad affidare la sanità a certi medici.”



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