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Rivoluzione culturale? Esponenti politici di diversa estrazione intervengono sulla costruzione dei termovalorizzatori in provincia

Augusta. 4 marzo 2016 –

In una nota congiunta a firma di diversi consiglieri comunali di diversa estrazione politica, favorevoli alla realizzazione di un termovalorizzatore nel sito della dismessa Centrale Enel Tifeo di Augusta ovvero  Santino Armaro, Sebastiano Passarello Edy Bandiera, Milazzo, Pappalardo viene evidenziato l’importanza di una scelta di campo che potrebbe rivoluzionare il settore dei rifiuti. Riportiamo integralmente la nota congiunta:

“L’intesa raggiunta tra il Governo Nazionale e la Regione Sicilia, dovrebbe dare (speriamo) il via libera alla costruzione dei termovalorizzatori in Sicilia.

Riteniamo che l’accordo raggiunto sia, nelle more del raggiungimento di adeguati livelli di raccolta differenziata dei RSU, da parte dei comuni, l’unica soluzione seria e percorribile per affrontare e risolvere, senza ulteriori rinvii, l’annoso problema del corretto smaltimento dei rifiuti in Sicilia, per evitare il rischio di una continua emergenza ambientale, sanitaria e d’ordine pubblico.

Una moderna termovalorizzazione deve essere considerata come una componente essenziale alla gestione integrata dei rifiuti, insieme alla raccolta differenziata, in considerazione del fatto che la discarica inquina di più ed in modo assai meno controllabile…

In tal senso si sottolinea come, già da anni, importanti città del centro e del nord Italia, nel proprio territorio urbano, abbiano proficuamente adottato questo sistema di smaltimento a bassissimo impatto ambientale.

Uno dei termovalorizzatore potrebbe trovare allocazione nel sito della dismessa Centrale Enel Tifeo di Augusta.

Al di là della nostra singola appartenenza politica, crediamo che questa sia una risposta concreta al corretto smaltimento dei rifiuti nella nostra provincia, rispetto alle chiacchiere sterili fatte finora.

Bisogna evitare che i cittadini della nostra provincia continuino a pagare una tassa sui rifiuti con costi esorbitanti, tra le più alte del paese, costretti a smaltire i rifiuti in discariche ubicate fuori dalla nostra provincia, avendo già saturato, con danni ambientali incalcolabili, quelle del territorio provinciale.

Non si può più consentire ai privati, che gestiscono il business dei rifiuti, di costruire ancora discariche, con l’applicazione di elevati costi di smaltimento, mentre la raccolta differenziata in tutti i comuni della provincia è ferma a percentuali irrisorie e molto al di sotto dei riferimenti di legge. Tutto questo causa un ulteriore aggravio di costi, il cui peso ricade, ancora una volta esclusivamente, sulle tasche dei cittadini, per l’applicazione dell’eco-tassa, prevista per i Comuni che non hanno raggiunto la percentuale minima di raccolta differenziata che ad oggi è del 65%.

Siamo convinti che sia arrivato il tempo in cui “responsabilmente” tutti: istituzioni, parti sociali e associazioni ambientalisti, facciano la loro parte per favorire questo nuovo processo di gestione dei rifiuti. Evitando, come purtroppo spesso succede in Sicilia, di lasciarsi influenzare da strumentali informazioni che spesso derivano da pregiudizi diffusi e non da una corretta ed imparziale informazione.

Pertanto auspichiamo che venga valutata positivamente la proposta di convertire aree industriali dismesse presenti nel territorio siciliano, utilizzandole per smaltire rifiuti indifferenziati. Questo determinerebbe tanti virtuosismi con investimenti economici sostenibili: a partire dalla rigenerazione di importanti manufatti industriali in disuso, l’assoluta compatibilità con l’ambiente, la produzione di energia elettrica per il territorio oltre alla salvaguardia dei posti di lavoro esistenti e alla creazione di nuovi nel totale rispetto delle norme ambientali.”

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