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Priolo, morti bianche. La denuncia dei socialisti

Giungono alcune reazioni da parte di altri schieramenti politici in merito alla tragedia che si è consumata a Priolo, di concerto con un’altra morte sul lavoro nella giornata di ieri.

A parlare sono i socialisti che si ribellano con quanto accaduto. Ecco le dichiarazioni del responsabile ambiente Bosco: “Ciò che è avvenuto negli ultimi giorni fa comprendere come a Priolo le norme a tutela dei lavoratori non siano rispettate. Dapprima la morte di due giovani operai per aver respirato veleni dentro lo stabilimento Versalis dell’ENI, oggi la morte di un altro operaio schiacciato da un cancello all’interno della COEMI. Le speculazioni che avvengono sul nostro territorio continuano a colpire sempre i più deboli, i lavoratori”, ha tuonato Bosco del Psi Sicilia.

“Magari- continuano il Responsabile Regionale Commissione “Ambiente” Psi Sicilia, Christian Bosco – tra qualche giorno verrà detto che la colpa era la loro e non, invece, di chi non fa rispettare le misure di sicurezza. Colpevoli di andare a lavorare per sfamare la loro famiglia.  Ipocrita chi pensa di risolvere la problematica con 8 ore di sciopero e poi per tutto il resto dell’anno non fa un bel niente, nessuno sciopero nessuna manifestazione. Per risolvere i problemi bisogna imporsi e lottare fin quando non si è riusciri a predisporre tutte le misure atte a difendere i lavoratori”.
Quali soluzioni? “Ci vogliono le ispezioni e i controlli mirati”, come ha giustamente affermato il Segretario Regionale del PSI, On. Giovanni Palillo, lo Stato e la Regione devono impiegare tutti i loro mezzi migliori e disponibili per contrastare le irregolarità e far pagare le ditte che non rispettano le norme di sicurezza.
Le Autorità devono intensificare i controlli, che devono essere effettuati non solo in caso di tragedia ma continuamente. Controllare quando oramai è tardi, quando muoiono delle persone non serve a niente perchè se ci sono dei problemi questi devono essere risolti prima che possano arrecare danno.
La Magistratura ora dia risposte concrete.

Arriva anche il monito del Segretario regionale Palillo: “Avevamo ragione noi socialisti siciliani che con Christian Bosco abbiamo condotto una serrata campagna contro il degrado ambientale e quindi contro ogni mancanza di sicurezza nei posti di lavoro a partire dall’Agip e dall’Enichem. Priolo sta diventando un caso nazionale perché non vengono rispettate le elementari misure di salvaguardia che la legge pone a difesa dei lavoratori. Due giovani hanno perso ieri la vita a Priolo per carenze accertate in ordine all’uso delle maschere che evidentemente erano difettose e comunque non utili allo scopo. Ieri un’altra vittima in una ditta privata per motivi che la magistratura dovrà accertare. “Ora diciamo basta e chiediamo una ispezione della Regione senza guardare in faccia nessuno, occorre una svolta seria per non perdere vite umane. Stato e Regione si diano da fare subito e con tutti mezzi disponibili”, conclude l’onorevole Giovanni Palillo.

 

C.T.

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