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Priolo Gargallo: interventi per l’emergenza abitativa

L’emergenza abitativa ancora al centro degli interventi dell’amministrazione comunale. Con una delibera integrativa, approvata questa mattina, la giunta di Priolo ha infatti ulteriormente impinguato le disponibilità di contributi per chi deve affrontare il problema della casa. Sono stati, così, previsti altri 25.000 euro, che si aggiungono alle somme, purtroppo sempre molto esigue, che la Regione, ogni anno, mette a disposizione per chi ha difficoltà nel pagare regolarmente l’affitto. Le somme saranno impegnate già la prossima settimana e, subito dopo, sarà pubblicato il relativo bando.

Il bando sui fondi regionali, invece, è già stato pubblicato ed inviato alla Regione, che dovrà, quindi, provvedere ad assegnare le somme al Comune. I due atti camminano parallelamente ed i cittadini potranno partecipare ad ambedue i bandi. Per il primo, quello finanziato con i fondi regionali, sarà elaborata una graduatoria di cui è responsabile la dirigente del comparto Servizi sociali, Flora La Iacona.  Per l’assegnazione dei fondi integrativi del Comune, sarà, invece, responsabile l’assistente sociale Sebastiano Giarratana, che analizzerà, caso per caso, le emergenze alle quali fare fronte. Inoltre, per ottenere i contributi del bando regionale è necessario essere in possesso di un contratto d’affitto registrato all’Agenzia delle Entrate. Per i contributi comunali (che sono stati istituiti, appunto, ad integrazione per le emergenze) basterà, invece, la semplice attestazione di somme pagate per ottenere, anche precariamente, un tetto.

“Siamo sempre vicini a chi ha bisogno – commenta il sindaco di Priolo, Antonello Rizza – l’atto d’indirizzo deliberato questa mattina darà maggiore ossigeno a chi vive il dramma della casa. Un intervento per lenire il disagio abitativo integrando, con fondi del Comune, i contributi previsti dalla Regione”.

Per accedere ai contributi è necessario essere residenti nel Comune di Priolo da almeno un anno ed avere un reddito del nucleo familiare non superiore al minimo vitale.

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