PachinoProvincia di Siracusa

Pippo Gennuso denuncia: “A Pachino si amministra nell’illegalità”

Pachino (24/09/2016) –  “Constato, ancora una volta, con documenti alla mano che a Pachino si continua ad amministrare la cosa pubblica nella più diffusa illegalità”. Ad annunciare un esposto alla Procura della Repubblica di Siracusa ed alla Corte dei Conti, è il deputato regionale all’Ars, on. Pippo Gennuso. Il caso in questione, riguarda la gestione del servizio idrico.

“Con delibera della giunta Municipale del 9 giugno del 2016, è stato riassunto il servizio idrico, precedentemente gestito dalla società Mazal Global Solution Srl.

Così l’esecutivo municipale ha autorizzato il responsabile dell’ufficio entrate ad assumere tutti gli atti necessari per meglio organizzare il servizio idrico integrato.

Il dirigente dell’ufficio entrate ha poi emanato una determina dirigenziale nella quale ritiene opportuno che la somma necessaria per poter provvedere all’organizzazione del servizio idrico è di 32.000 oltre Iva per l’anno 2016 ed altrettanti 32.000 euro sempre con l’imposta esclusa , per l’anno 2017. L’incredibile – aggiunge Gennuso – è che la somma e dei due servizi 2016 e 2017, trova copertura sugli appositi capitoli del bilancio 2016 ,in corso di approvazione, e, nel bilancio pluriennale 2017. E se la matematica non è un opinione, il costo totale è di 64 mila euro oltre l’Iva, cioè superiore a 40 mila euro, dove per legge occorre espletare una gara d’appalto. E’ chiaro – aggiunge il parlamentare – che si è di fronte a determine ingannevoli e truffaldine. In questo caso non si poteva procedure al cosìdetto affidamento. Appare poi del tutto ingiustificabile e illegal, l’ulteriore determina dello scorso 7 settembre allorquando il dirigente responsabile, dopo aver ricevuto una nota dalla Sicum attraverso la quale diffidava l’amministrazione di Pachino a non dare vita all’iter per l’affidamento, con quella determina, il governo cittadino ha l’arroganza di precisare che si trattava di mero errore materiale del dispositivo e che è stato indicato erroneamente anche l’anno 2017, quando nella determina del 3 agosto 2016 nel corpo della determina che è parte integrante e fondamentale di un atto amministrativo, si parla dell’anno 2016 e 2017 prova ne sia che viene imputata la spesa e cioè 64.000 euro”.

 

On. Pippo Gennuso

 

 

 

 

 

 

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