Passa la mozione Sergio Ramelli: non resteremo in silenzio, così Manuela D’Agata
Passa la mozione Sergio Ramelli, maggioranza bulgara e tante polemiche. È passata con il voto compatto della maggioranza che fa capo al sindaco Rossana Cannata la mozione per intitolare una via di Avola a Sergio Ramelli, giovane militante del Fronte della Gioventù ucciso nel 1975 da appartenenti all’estrema sinistra. Ma a fare notizia è stato il gesto forte di parte dell’opposizione: i consiglieri Rametta, Iacono, Bellomo e Milea hanno abbandonato l’aula prima della votazione.
Il via libera alla mozione, infatti, non è frutto di una condivisione trasversale, ma il risultato di una scelta unilaterale della maggioranza guidata da Fratelli d’Italia, che ha voluto inserire nel tessuto urbano della città un nome carico, secondo ANPI, di significati divisivi.
Durante la manifestazione a Milano del 29 aprile in onore del “camerata” Ramelli e degli altri caduti. (Foto da Rai News)
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Una forzatura, secondo ANPI e il movimento Cinquestelle, soprattutto considerando la storia civile e politica di Avola: città simbolo delle lotte contadine, dove nel 1968 due braccianti furono uccisi dalla polizia durante una manifestazione per i diritti del lavoro.
La decisione della maggioranza Cannata di sostenere compatta la mozione, ignorando il dissenso e le indicazioni contrarie delle opposizioni (movimento Cinquestelle in primis)
Il gesto silenzioso dell’opposizione si oppone dunque a una narrazione sempre più presente nel dibattito pubblico: quella che cerca di appiattire le responsabilità.
In un’Italia ancora attraversata da tensioni legate alla memoria storica, quanto accaduto ad Avola è più di un episodio locale. È lo specchio di un conflitto culturale e politico ancora aperto. E il fatto che sia stata proprio Avola – città segnata dal sangue delle lotte popolari – a vedere approvata una mozione come questa, rende il gesto della maggioranza Cannata carico di significato.
Intanto il Movimento Cinquestelle, l’Anpi e diverse associazioni locali cosa fanno?
A parlare è Manuela D’Agata è “falso e inaccettabile discutere nella mozione di “comunisti” come responsabili. La D’Agata si riferisce a quanto dichiarato dal consigliere Calamunci durante la discussione della mozione – Il partito comunista italiano è stata forza parlamentare e antifascista che ha sempre condannato il terrorismo. Ha lavorato per la tenuta democratica del paese, cosa che i partiti di estrema destra non hanno fatto. Non resteremo in silenzio”
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