Eventi e CulturaNewsProvincia di PalermoRegioneVideo

(VIDEO) Palermo: commemorazione del generale Dalla Chiesa tra commozione ma anche molte polemiche

Era il 3 settembre di 33 anni fa quando, sotto i colpi dei kalashnikov, veniva brutalmente assassinato il Gelerale Carlo Alberto Dalla Chiesa, insieme con la moglie Emanuela Setti Carraro e con l’agente Domenico Russo. Voleva estirpare la mafia, lui che era riuscito a sconfiggere il terrorismo. Ma non sapeva che la Sicilia è terra bella quanto crudele, e che lì avrebbe perso la vita, solo, senza l’appoggio delle istituzioni. Solo, nel suo tentativo di cambiare le cose. Tentativo che però oggi non appare vano, giacchè ognuno di quegli eroi caduti per difendere il nome della legalità hanno costituito un tassello importante e fondamentale per la lotta a quella piaga sociale che fu sanguinolenta dagli anni ’70 al ’90 e che oggi si nasconde ancora, silenziosa, ma incisiva, nelle maglie della società.

Davanti alla lapide di via Carini ripulita dal Comune di Palermo, dopo le polemiche innestate da foto e critiche di Rita Dalla Chiesa, la città ieri ha ricordato il generale con una cerimonia ufficiale con il ministro dell’Interno Angelino Alfano raccolto accanto alla corona del presidente della Repubblica. Accanto le altre corone. Compresa quella dell’Assemblea regionale deposta dal vice presidente Giuseppe Lupo e della Regione rappresentata dalla vice presidente Mariella Lo Bello. Assente, però, il governatore Rosario Crocetta. Una grande assenza, impossibile da non notare. Impossibile anche per la stessa Rita, che ha stigmatizzato: «È in vacanza Crocetta? Non gli interessa il generale Dalla Chiesa? Questa me la lego al dito…». Massaie, pensionati, cittadini anonimi fanno la coda per una parola, un cenno, un bacio. E Rita Dalla Chiesa, quasi commossa: “Sento che Palermo cambia” – dice scrutando tante persone affacciate a finestre e balconi – «Quella sera non c’era nessuno che guardava, nessuno vide niente. Adesso i palermitani ci sono. Forse è anche questo un segnale del cambiamento».

Ilaria Greco

 

 

Pubblicità