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“Palermo chiama Italia”: 23 anni dalla Strage di Capaci. A Palermo Mattarella: “Necessario salto in avanti per sconfiggere la mafia”.

”Palermo chiama Italia” è il titolo della manifestazione organizzata dalla Fondazione ‘Giovanni e Francesca Falcone’, in collaborazione con la Direzione Generale per lo Studente del ministero dell’Istruzione, in occasione del 23° anniversario della strage di Capaci. Non è la prima volta che si tiene, ma quest’anno la novità è che si è estesa a tutto il Paese. Infatti il Miur e la Fondazione Falcone, grazie alla collaborazione con la Rai, hanno deciso di collegare il capoluogo siciliano con sei piazze di altrettante città (Milano, Gattatico, Firenze, Napoli, Rosarno, Corleone). Ma non sono state coinvolte solo le piazze, quest’anno anche la rete è stata attiva, attraverso il social network twitter attraverso l’hashtag #PalermoChiamaItalia. Grande partecipazione da tutta Italia, dunque, per ricordare la morte di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, del giudice Francesca Morvillo, moglie di Falcone, e degli uomini delle loro scorte e per dire basta alla mafia. Ma perchè si metta davvero un punto alla parola mafia “e’ necessario un salto in avanti che dobbiamo compiere come collettività”. Così ha detto il Presidente della Repubblica Mattarella nell’aula bunker del carcere dell’Ucciardone di Palermo durante la cerimonia “Palermo chiama Italia”.  “Per battere il cancro mafioso – ha aggiunto il capo dello Stato – bisogna affermare la cultura della Costituzione, cioe’ del rispetto delle regole, sempre e dovunque, a partire dal nostro agire quotidiano. Due giorni addietro il Parlamento ha approvato una legge per contrastare con piu’ efficacia la corruzione. Non spetta al Presidente della Repubblica valutarne il merito. Osservo che, anche da parte di coloro che sollecitano misure ulteriori, si riconosce il passo avanti compiuto”.

Ilaria Greco

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