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Pachino, polemica Gennuso contro il sindaco Bruno su affidamenti del servizio idrico

Botta e risposta tra il Deputato Regionale Gennuso e il sindaco di Pachino relativamente agli affidamenti sospetti  del servizio idrico e fognario a Pachino.

Pachino, 29 settembre 2015. Questione affidamenti illeciti da parte del Comune di Pachino. E’ di stamane la notizia che l’Autorità Nazionale Anticorruzione che ha accolto le segnalazioni del Deputato Regionale Giuseppe Gennuso sulle irregolarità di alcuni affidamenti del Comune di Pachino aprendo la relativa istruttoria atta a verificare gli affidamenti diretti per tre mesi del servizio idrico e fognario all’impresa individuale Garofalo Salvatore per un valore complessivo di 685.948,00 euro.

Rispetto alle procedure segnalate dal Deputato Regionale nel mese di agosto, l’ANAC “osserva che un siffatto modus operandi, vale a dire l’assenza di procedura di affidamento e l’invito formale rivolto sempre alle medesime imprese, altera il contesto di rigore e di formalità entro cui la competizione deve svolgersi nel rispetto dei principi del Trattato. Ciò assume maggiore rilevanza alla luce delle cointeressenza economiche esistenti tra Ignazio Bruno, fratello del sindaco e Carlo Garofalo, fratello dell’affidatario della gestione del contratto, secondo quanto asserisce l’esponente” (ciò è quanto si apprende dalla lettera al protocollo presso l’Ufficio Vigilanza Servizi e Forniture dell’ANAC) .

L’Anac ha dunque ufficialmente chiesto al sindaco Roberto Bruno di far pervenire una relazione dettagliata, corredata di tutti i documenti utili, per chiarire la sua posizione e le modalità di affidamento del sopra citato servizio.

Di seguito i commenti a caldo dell’onorevole Gennuso: “Si tratta di un atto gravissimo che avevamo già segnalato alla città. Adesso abbiamo avuto dall’Autorità Nazionale Anticorruzione la conferma che si tratta di affidamenti sospetti che devono essere chiariti. Aspettiamo di sapere come il sindaco Bruno giustificherà il suo operato -continua Gennuso – che per l’ennesima volta lascia intravedere gravi parzialità e illegalità. La città di Pachino -conclude- merita onestà e trasparenza amministrativa e questa amministrazione si sta dimostrando incapace di garantirla”.

Arriva tempestiva la risposta del sindaco di Pachino Roberto Bruno che precisa: “Che sia chiaro, non esiste alcuna indagine, anche se è quello che vuol far capire strumentalmente qualche deputato. Gennuso ha inviato una istanza all’Anac, Autorità nazionale anticorruzione, e la stessa ha scritto agli uffici comunali per avere chiarimenti. E gli uffici, prontamente, stanno preparando una dettagliata relazione per meglio chiarire quanto accaduto, – ha detto il primo cittadino – . “Giusto per ricordarlo al deputato Gennuso, ribadisco che questa amministrazione ha dovuto prendere in carico gli impianti idrico, fognario e di depurazione ad una settimana dall’insediamento, a causa del fallimento della Sai 8. Così il costo del servizio- chiarisce il sindaco Bruno- non essendo stato gestito dal comune, non era previsto in bilancio né esistevano capitoli specifici e per garantire la continuità indispensabile ed essenziale del servizio è stata adottata una ordinanza contingibile ed urgente e individuata una ditta, risultata l’unica in grado di rispettare i requisiti stabiliti dalla legge. Ovvero, doveva essere in regola con i contribuiti previdenziali ed assicurativi, doveva rispettare le maestranze che operavano con Sai8: tutti requisiti che possiede la ditta in questione che, oltretutto, era l’unica nel territorio che collaborava già da anni con Sai 8”.

“Invito il deputato Gennuso, anziché perdere tempo a fare viaggi a Roma (è un deputato regionale e non un componente del parlamento nazionale) a raggiungere invece Palermo e mettersi a lavorare all’Ars anziché andare in giro per i paesi a scoprire, di tanto in tanto, l’acqua calda.  Per Pachino ci preoccupiamo noi”, ha concluso il primo cittadino. 

Ai lettori i commenti.

 

Corrado Tardonato

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