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Pachino: Il sindaco Bruno dopo lo scioglimento del comune: “Andiamo avanti con umiltà”

In un post del suo profilo social ecco il commento del sindaco del Comune di Pachino dopo la notizia dello scioglimento per 18 mesi del consiglio comunale per infiltrazioni mafiose

In questo messaggio, che non è certamente un commiato voglio innanzitutto ringraziare i miei concittadini pachinesi che quasi cinque anni fa mi hanno dato il privilegio di servirli: oltre 7 mila e cinquecento concittadini che avevano le idee chiare, che vissero quella campagna elettorale, che vedevano con i loro occhi quello che aveva in gioco Pachino, conoscendo le condizioni materiali, economiche e morali da cui provenivamo.

Ho ricevuto, in questi due giorni, migliaia di messaggi di solidarietà, grandissimo affetto, telefonate di tantissimi cittadini stupiti ed indignati per quanto accaduto.
Ho ricevuto i messaggi e le telefonate affettuose dei colleghi sindaci (non tutti, invero…) della Provincia di Siracusa, indipendentemente dal colore politico (!) e qualcuno persino della provincia di Catania.
Decine i messaggi e le telefonate di amici non pachinesi.
E quelli più affettuosi, che mi hanno veramente fatto commuovere venerdì sera, sono stati i messaggi dei miei alunni del Liceo “Giovanni Verga” di Adrano: A TUTTI, VERAMENTE GRAZIE!
Siete riusciti in un momento difficilissimo, a non farmi sentire solo.
Grazie di cuore, sinceramente!

Come già detto, attendiamo con impazienza di leggere la Relazione che ha disposto lo scioglimento per mafia del Consiglio Comunale di Pachino, condizione che ha portato alla mia decadenza da Sindaco e a quella della mia Giunta, per meglio comprendere e analizzare quanto accaduto, per capire a fondo quali siano state le circostanze “concrete, univoche e rilevanti” (come recita la legge) ad aver determinato lo scioglimento del Consiglio comunale per mafia, e soprattutto i nomi di quei consiglieri e del relativo sottobosco di riferimento.

Perché paiono ABNORMI le ANOMALIE in questa vicenda, e vogliamo andare sino in fondo per rendere giustizia al buon nome e al buon operato di un’intera squadra che non è stata mai coinvolta in inchieste giudiziarie e che non ha mai ricevuto un avviso di garanzia, lavorando con passione, impegno, orgoglio e dedizione per il bene comune!

Perché, per prima cosa, non si può fare di tutta l’erba un fascio, e la giustizia deve dare conto di chi è giusto rispetto a chi giusto non lo è stato!

Perché fa specie vedere gli SCIACALLI festeggiare per un avvenimento lacerante e luttuoso per la città, che colpisce nel cuore la sua economia agricola e turistica e la sua effervescente società civile.

Una cosa è certa: NOI non prendiamo lezioni di moralità e di legalità da voi!
E mentre ci siamo, visto che avete delle velleità politiche, dite alla città la provenienza dei soldi con cui avete rilevato il bar in piazza, lo stesso bar che era base elettorale di un consigliere comunale, oggi coinvolto in un processo di mafia.
Mi riferisco a quel grottesco personaggio, non riesco a definirlo diversamente, che passa col nome di METALLO.

Così come il ragazzino, anch’egli ORA con velleità politiche, che sbraita avvitandosi su se stesso per manifesta incapacità logica e che più volte ha tentato di trascinarmi in polemiche più stupide di lui: dica le cointeressenze economiche che ha avuto, almeno fino a tutto il 2016, con soggetti ORA agli arresti per reati gravissimi di mafia. Sto parlando di tal ROBERTO ARANGIO, gaudente quanto stolto ragazzino, che nella sua accidentata carriera politica ha avuto anche frequentazioni con sindacalisti ORA agli arresti per reati di concussione.

Ecco, certamente non prendo lezioni di moralità e di legalità da questi strampalati personaggi, così come non le prendiamo (per passare ad argomentazioni più serie) dai consiglieri di CAMBIAMENTI, che oggi si assumono persino la paternità dello scioglimento del Consiglio Comunale per mafia! RISTUCCIA & Co., dite i motivi per cui partecipavate alle riunioni dell’opposizione nel bar del consigliere poi chiuso a seguito dell’interdittiva antimafia. Anziché rivendicare ora il merito dello scioglimento del Consiglio Comunale, spiegate le ragioni per le quali nell’aprile del 2017 eravate i promotori di riunioni presso quel bar con il resto dell’opposizione!
Ecco, la doppia morale mi fa schifo, esattamente come voi!

Su Nastasi c’è poco da aggiungere: tutti gli elementi sul suo conto, sulle sue frequentazioni e sui legami dei suoi stretti congiunti con soggetti oggi in carcere per mafia, sono già da tempo a conoscenza delle forze dell’ordine.

Anche su Corrado Quartarone c’è poco da aggiungere rispetto quanto già non sia di domino pubblico: del resto il fido scudiero a Pachino del deputato Gennuso, oggi agli arresti domiciliari per reati gravissimi quali quelli per corruzione di magistrati e coinvolto in numerosi procedimenti quali adulterazione di acque, scambio di voto politico e istigazione a delinquere, in questi anni si è occupato solo dell’acqua a Granelli, facendo nei miei confronti e nei confronti degli uffici comunali micidiali pressioni mai andate a buon fine. Anche in questo caso, il tempo è galantuomo caro Quartarone, e i nodi vengono sempre al pettine, prima o poi!

Ma lo sciacallo più gaudente, al punto da essere scambiato per una iena ridens (tanto somiglia il suo ghigno a quello della bestia), è quello di GIUSEPPE ANDREA CAMPO.
In primo luogo devo chiedere scusa ai pachinesi per averlo candidato nelle mie liste, avere chiesto ai miei elettori di votarlo, e averlo tenuto in maggioranza per oltre due anni e mezzo in cui il suo unico obiettivo era vendicarsi ora di questo, ora di quello.
La sua permanenza in maggioranza nei primi due anni e mezzo della mia amministrazione è stata scandita da contrastanti e alternanti AMORI e ODI, al punto da sfiorare la schizofrenia politica.
Schizofrenia politica esplosa allorché nel febbraio 2017 transitò nelle file dell’opposizione, e poi in Cambiamenti, per evidenti conflitti di interesse familiari che anziché suggerigli le dimissioni (decisione che avrebbe assunto qualsiasi persona con un minimo di sale in zucca) lo spinse a condurre una personale guerra contro di me e quella che era stata la sua amministrazione fino allo scoppio del noto scandalo presso il comando di Polizia Municipale, e che lo portarono a cercare sostegno materiale e politico presso vari lidi.
Ma alla schizofrenia politica, temo, non vi siano cure al momento note.

Siamo di fronte alla più grande ingiustizia patita da questa città.
Non parlo per ragioni personali: noi, come detto, continueremo ad esserci e a lavorare per la nostra comunità come abbiamo fatto in questi anni, facendo ovviamente tesoro degli errori commessi.
Mi riferisco a quello che rischia di subire il tessuto produttivo cittadino e la società civile: per questo invito TUTTI I CITTADINI ONESTI a non rinchiudersi a casa, come spesso è accaduto anche in questi cinque anni. Oggi più che mai Pachino ha un bisogno vitale di energia, di impegno e di passione. Non si può lasciare il campo libero a chi ha messo Pachino in ginocchio facendone un cumulo di macerie! So che non è facile, lo capisco benissimo, ma non vedo strade diverse rispetto a quelle dell’impegno come servizio.
Oggi più che mai, #andiamoavanti, con umiltà, passione, verità e giustizia e veramente liberi!

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