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On. Cafeo primo firmatario del DDL a sostegno del diritto all’Interruzione Volontaria di Gravidanza

“Durante la campagna elettorale per le scorse elezioni regionali, ho affermato con piena convinzione che sarei stato portavoce delle proposte avanzate dai giovani del nostro territorio”. Lo dichiara l’On. Giovanni Cafeo, primo firmatario del DDL a sostegno del diritto della donna all’Interruzione Volontaria di Gravidanza per la concreta attuazione in Sicilia della Legge 194.

L’On. Cafeo ha deciso di farsi portavoce dei Giovani Democratici, che hanno promosso un bando di concorso per Dirigenti Medici, disciplina Ostetricia e Ginecologia, da dedicare alle prestazioni assistenziali IVG (Interruzione Volontaria di Gravidanza) rese nei centri di riferimento della regione siciliana per la Legge 194/78.

“Ad una prima analisi – spiega ancora Giovanni Cafeo – la mia storia di cattolico impegnato in politica e nel sociale potrebbe far credere a molti che il Disegno di Legge presentato non sia coerente con l’azione politica portata avanti fino ad oggi. In verità, l’oggetto della normativa depositata non riguarda certamente principi religiosi o morali, bensì il funzionamento dei servizi essenziali in uno Stato di Diritto”.

“Il testo presentato, nei fatti difende la concreta applicazione del diritto delle donne disposto nella Legge 194 – prosegue l’On. Cafeo – il diritto cioè da parte della donna di praticare l’aborto,  ma anche il diritto alla salute, alla cura, all’autodeterminazione, a una scelta libera e personale, soggettiva e inappellabile”.

“Non dunque una propaganda pro-aborto – chiarisce l’On. Cafeo – bensì una difesa di una libertà che in Sicilia e non solo, è soggetta a gravi e perpetuate mancanze in seno al nostro sistema sanitario regionale”.

Solo medici non obiettori – continua ancora Cafeo – potranno partecipare al bando di concorso, è questo il punto centrale del DDL, altrimenti nulla cambierebbe nella realtà dell’erogazione del servizio sanitario in questione. È bene sapere che circa uno su dieci tra medici e anestesisti, operanti sul nostro territorio regionale, sono obiettori di coscienza. La clausola escludente è quindi legislativamente obbligata”.

“Considerata una mappatura regionale della situazione di specie dei medici obiettori e non, sarà palese il numero dei medici non obiettori di coscienza richiesti per assicurare il servizio sanitario obbligatorio. Auspico quindi – dichiara ancora l’On. Cafeo – che si proceda all’indizione di un bando di concorso in linea con quanto detto e che si raggiunga al più presto la piena attuazione di tutte le misure che compongono il Ddl”.

 

 

 

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