Eventi e CulturaNewsNotoProvincia di Siracusa

NOTO, PRESENZE RECORD ALLA MOSTRA “RAU CON/TEMPORARY BOX” 

Un grande successo di pubblico e di consensi, un’idea che si è rivelata vincente già dai primi giorni di apertura. Stiamo parlando dell’esposizione “Rau Con/temporary Box” al Palazzo Rau della Ferla in pieno centro storico a Noto, reso disponibile dall’accordo tra uno dei proprietari, l’imprenditore milanese Giuseppe Zen, e l’Amministrazione Bonfanti, in un’ottica di collaborazione lungimirante che potesse aprire nuovi spazi cittadini all’arte. Aumentare i siti espositivi, ma soprattutto aprire alla Città gli spazi interni dei palazzi settecenteschi che al pari dei loro esterni rappresentano testimonianze artistiche culturali di pregio assoluto. Lo scorso 15 maggio, venerdì, si è segnato un passo importante nello sviluppo della programmazione turistico culturale di Noto in cui pubblico e privato, insieme, possono dare nuovi input e soprattutto essere da esempio per altri “privati” illuminati in una sorta di nuovo mecenatismo culturale. Nello specifico ad organizzare l’esposizione è stato Vincenzo Medica, Direttore Artistico, per Studio Barnum che in questo primo periodo ha scelto 15 artisti per le 15 splendide sale, che nella sola giornata di sabato, prima dell’intera mostra, sono state visitate da oltre 800 persone, replicate nel numero anche la domenica. La proposta ha tanti ingredienti interessanti, che, come detto, partono dalla location, invidiabile, che permette al visitatore sia un percorso tra le esposizioni che nel contempo un giro dell’ala del Palazzo in tutti i suoi spazi e i suoi tesori, e dalla proposta degli artisti scelti; dopo la full immersion dell’Infiorata adesso l’apertura è regolamentata da orari: dalle 10 alle 13, al mattino e dalle 17 alle 20 nel pomeriggio, lunedì chiuso. Ad aprire l’esposizione la mostra di punta, che resterà aperta sino al 30 agosto,”L’esercito della speranza” di Orazio Coco, scultore siciliano. “Evento artistico terapeutico che nasce dalla sensazione di appartenere ad una società in cui la maggioranza è priva di valori, in cui prevale il disinteresse reciproco – dichiara lo stesso autore-. Ma, poiché abbiamo il compito di consegnare il mondo alle nuove generazioni, dobbiamo recuperare i giusti valori; virtù come la fiducia ( splendidi i bambini con le mani alzate al cielo che la rappresentano, n.d.r.), il coraggio, il perdono, la purezza sono assenti nel nostro vivere quotidiano tranne che nei bambini piccoli”. Ecco la scelta di Orazio Coco che con 500 chili di argilla rosa ha modellato 56 bambini, 56 soldati la cui unica arma sono gli sguardi, i loro 112 occhi che non possono lasciare indifferente il visitatore. “I miei bambini hanno il potere magico di curare il mondo, anche a prescindere da me – continua Orazio Coco- Questa è la mia convinzione, forse un po’ folle e fuori moda per la società attuale: l’arte deve avere una funzione essenzialmente educativa. Come avveniva tra i popoli primitivi in cui l’artista collaborava con il mago, il sacerdote ed il medico”. Insomma da non perdere per immergersi in un’atmosfera molto particolare che prosegue con gli altri artisti in un percorso che resterà nella memoria.

Emanuela Volcan
Pubblicità