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Noto, lavori in via Bari in corso. La resilienza di un’amministrazione

Lavori (celeri) in corso in Via Bari in seguito al manto stradale ceduto. Perchè l’amministrazione Bonfanti è stata resiliente?

Noto, 22 settembre 2015. Si parla tanto di cattiva amministrazione senza aver la minima percezione  di cosa significhi tempestività ed efficacia di una politica pubblica.

Ci si riferisce nello specifico allo spiacevole episodio successo la scorsa settimana in Via Bari a pochi passi da Piazza Bolivar a Noto, quando un camion che trasportava un carico destinato ad alcuni uffici siti nella via in questione, a causa di una voragine provocata probabilmente dall’eccessivo peso del mezzo trasportatore, è rimasto incastrato a circa un metro e mezzo sotto l’asfalto.

La foto scattata stamane che testimonia il progresso dei lavori di ripristino, mette a nudo una delle caratteristiche preponderanti di una pubblica amministrazione: la sua resilienza. Va da se che il concetto inteso in termini puramente scientifici ha una connotazione ben precisa, ma proiettandolo nel nostro campo di analisi, ci indica la capacità di un’amministrazione  di riorganizzare positivamente la propria agenda politica dinanzi ad un evento esterno che ha modificato il regolare percorso di un’azione politica ed amministrativa. E tutto questo in un lasso di tempo molto breve.

E c’è di più. Ci si è soffermati a discutere con tutti gli addetti ai lavori di ripristino del manto, e la cosa sorprendente è che si sta compiendo il tentativo di mantenere intatta la natura del sottosuolo (ricordiamo che vi è il canale contenente un discreto flusso di acqua), posizionando un tombino di ispezione atto al monitoraggio del livello dell’acqua che nel corso del tempo ha inficiato sulla fisiologia del terreno. Il tutto curato con nuove tecniche di lavorazione a testimoniare, semmai vi fosse bisogno, di un’attenzione precipua anche alla qualità della manodopera. I lavori entro la settimana (forse prima) saranno ultimati.

Forse è meglio scattare qualche nuova foto, per evitare il rischio di disinformazione, che in questi tempi di overload mediatico, è pane quotidiano.

 

Corrado Tardonato

 

 

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