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Noto, la Vice Sindaca Raudino ambasciatrice del patrimonio culturale immateriale

Trasferta proficua della Vice Sindaca di Noto Cettina Raudino in Slovacchia, a rappresentare il Comune di Noto nell’Assemblea Generale di ICCN – Intangible Culture Cities Network – la rete internazionale delle città che tutelano e valorizzano il patrimonio culturale immateriale. La Sicilia ospiterà il terzo Festival ICCN nel 2016 ad ottobre.

Noto, 5 ottobre 2015. La Sicilia ospiterà il terzo Festival ICCN del Patrimonio Immateriale UNESCO nel 2016.

La notizia era già stata anticipata da Seok-le Lee,  Segretario Generale dell’ICCN (l’Organizzazione Mondiale delle Città per la Salvaguardia e la Promozione del Patrimonio Intangibile UNESCO con sede in Corea del Sud), nel corso della sua visita ufficiale a Palermo e Monreale nello scorso giugno, ma adesso ha ricevuto l’ufficialità attraverso il voto unanime dell’Assemblea Generale dell’Organizzazione riunita in Slovacchia per i suoi lavori annuali.

A ricevere il gonfalone dell’Organizzazione la Vice Sindaca della Città di Noto, Cettina Raudino, in rappresentanza del Comitato Organizzatore Sicilia 2016, presieduto dal Sindaco di Palermo Leoluca Orlando e che oltre a Palermo vede la partecipazione delle Città di Catania, Agrigento e Noto appunto, oltre alla partecipazione delle ONG siciliane presenti nell’ICCN, la Fondazione Patrimonio UNESCO Sicilia, il Coppem (capofila della Delegazione siciliana), il Coordinamento dei Comuni UNESCO di Sicilia, presieduto dal Sindaco di Catania Enzo Bianco e l’Associazione NED.

Il Festival si terrà dunque nell’ottobre del 2016, per otto giorni, ci cui 4 nella Sicilia Orientale (Catania e Noto) e 4 nella Sicilia Occidentale (Palermo e Agrigento) e sarà un momento di grande visibilità internazionale nell’ambito del quale saranno presenti oltre 50 Delegazioni artistiche provenienti da tutti i Paesi membri dell’ICCN.

Inoltre il Festival rappresenterà un evento unico per la promozione dell’Eredità Immateriale Siciliana (sono ben tre i Patrimoni Immateriali siciliani riconosciuti dall’UNESCO – l’Opera dei Pupi, la metodologia di coltivazione della vite ad alberello di Pantelleria e la Dieta Mediterranea), oltre che delle tradizioni e delle culture locali siciliane nel campo dell’artigianato, della gastronomia, delle arti e di quant’altro rende unica e riconoscibile la cultura siciliana nel Mondo.

Infatti per “Patrimonio Culturale Immateriale” si intendono pratiche, esperienze, rappresentazioni, conoscenze e saperi che le comunità o i gruppi riconoscono come facenti parte del loro patrimonio  culturale, questo è quanto si legge nell’articolo 2 della Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale, approvata nel 2003 a Parigi dalla Conferenza Generale dell’Unesco.

Nel corso dei lavori, tenuti dal 2 al 5 ottobre a Cachtice, nel cuore della Slovacchia rurale alle pendici dei Carpazi, l’Organizzazione ha deliberato inoltre, su proposta siciliana, di istituire Uffici regionali dell’organizzazione. Il Comitato organizzatore Sicilia 2016 ha già dichiarato che intende analizzare con cura la possibilità di lanciare l’istituzione di un Centro di Ricerca delle Tradizioni Popolari collegato con l’Organizzazione Mondiale.

 

Corrado Tardonato

 

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