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Noto, a settembre il restauro dell’affresco della grotta di San Corrado. Bonfanti: “Valorizziamo il turismo religioso”

Si è svolta stamane alle ore 11.30 presso la sala degli specchi del Comune di Noto, una conferenza stampa da un profondo valore taumaturgico.

Noto, 7 agosto 2015. In occasione del V Centenario di San Corrado, è stato presentato al parterre di ospiti il Maestro Michele Lo Giudice, residente nel Principato di Monaco ma siciliano,  che ha realizzato il sogno di tutta la città di Noto, delle comunità dei fedeli e non: ovvero lasciare un ricordo di un’estrema finezza e sensibilità artistica, promuovendo e finanziando l’affresco della grotta di San Corrado, ubicata nella contrada di San Corrado Fuori le Mura.

Come ha affermato il Professore Di Lorenzo, “Si è presentata l’occasione che un artista, appunto  Marcello Lo Giudice, potesse essere coinvolto in una simile occasione, ed è stata colta immediatamente”.

Un po’ come quando l’ars artistica incontra la spiritualità e la vena culturale ed entrano in simbiosi, restituendoci la più pura delle arti immanenti, plasmandosi a pieno nel nostro patrimonio culturale, ha precisato il Lo Giudice che poi ha lasciato la parola agli ospiti ringraziandoli della possibilità.

Anche il sindaco di Noto Corrado Bonfanti si è detto entusiasta dell’iniziativa: “L’affresco rientra tra le iniziative più importanti dell’anno “Corradiano”, che è stato affidato al restauratore e storico Luciano Bombeccari, sotto la responsabilità della Sovrintendenza. In occasione dell’anno corradiano –continua il primo cittadino- cercheremo di organizzare delle belle iniziative volte a valorizzare il nostro Santo Padrono, nonostante le numerose difficoltà finanziarie. Vogliamo sviluppare un turismo religioso e le iniziative che abbiamo intenzione di mettere in opera si stagliano su questa scia”.

Più profetico invece Monsignore Giurdanella: “Nella fede esiste la ricerca del bello, che crea spiritualità, armonia e condivisione; ringrazio il dottor Lo Giudice per aver sposato la causa netina e nella fattispecie di San Corrado, e ciò debba intendersi come un auspicio affinchè anche altri investitori possano regalarci e restituire altre facce della nostra bellezza religiosa”.

Direttore dei Beni culturali della Curia, Salvatore Maiore, ha posto l’accento su una prospettiva più ampia:  “ Per quanto riguarda il restauro dei dipinti della grotta di San Corrado, si tratta di un problema decennale, già dieci anni fa era stata posto l’accento su ciò ma solo adesso è stato possibile. Non sarà un recupero totale, bensì parziale e ciò assume una rilevanza oltre che a livello religioso, a livello culturale e storico ha chiosato Maiore che poi conclude: “ Sarà completamente rivista quella che è la tradizionale visione che tutti noi abbiamo della grotta, ponendosi come un luogo di culto già esistente prima della venuta di San Corrado; il nostro intento è quello che si possa studiare tutto l’ambiente rupestre della valle dei miracoli che ha il suo nucleo principale nella grotta di San Corrado, ma che comprende un itinerario più complesso e rilevante dal punto di vista artistico e culturale”.

Molto preciso e tecnico il Responsabile del restauro dell’affresco Luciano Bombeccari : “Rileggere e ripercorrere con occhi nuovi entrando in punta di piedi nella casa di San Corrado, una casa che fino a poco tempo fa aveva le porte chiuse. Grazie al Maestro Lo Giudice – continua Bombeccari-  oggi abbiamo la possibilità di spalancare le porte di quella casa facendola ritornare ai nostri occhi in una nuova veste, con nuovi significati. Dai primi risultati stilistici, si è potuto constatare che gli affreschi presenti nella nicchia, erano già pre-esistenti, appartenenti allo stile  bizantino”. Poi si sa che è ancora tutta una sorpresa in divenire.

La Dottoressa Mariella Musumeci della Soprintendenza di Siracusa ha poi concluso enfatizzando ancor più la sensazionale azione: “Oggi si parla tanto di beni culturali, ma senza i beni religiosi credo che non si possa parlare di patrimonio artistico e culturale. Ringrazio il dottor  Bombeccari per il lavoro in corso d’opera, dal quale ci si aspetta tanto. Attraverso la fede si può andare oltre, e questa chiesa rupestre può diventare un punto di riferimento della nostra comunità, facendola elevare a patrimonio di tutti”.

Ebbene, da oggi possiamo ben dire che a Noto si sono gettate le basi per la valorizzazione effettiva del nostro patrimonio artistico, culturale e religioso.

 

Corrado Tardonato

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