Morte di Corrado Roccaro: concluse le indagini per tre indagati

Intervista all’avvocato penalista Alvise Troia.

Morte di Corrado Roccaro. Dopo la conferma dall’autopsia sull’errore dell’equipe medica diretta dal cardiologo avolese dott. Giuseppe Campisi, la famiglia attende giustizia per una morte assurda.

Giuseppe Campisi
Giuseppe Campisi, cardiologo che ha operato Corrado Roccaro

Anche gli ispettori della Regione avevano confermato i presunti errori e la disorganizzazione del reparto, tanto da ordinarne la chiusura fino all’adempimento delle prescrizioni imposte degli stessi ispettori.

È stato rilevato che mancava, addirittura,  la siringa per aspirare il versamento post operatorio. Molte le criticità che vi elenchiamo qui di seguito.

Morte di Corrado Roccaro, anche gli ispettori, oltre che l’autopsia, confermano gli errori dei medici.

Morte di Corrado Roccaro gli ispettori confermano gli errori
Morte di Corrado Roccaro: gli ispettori della Regione confermarono gli errori dei medici e la disorganizzazione nella avvenuta operazione

Sono passati 18 lunghi mesi dalla morte di Corrado Roccaro, agente di commercio.

Operato dall’equipe dell’ospedale Giovanni Paolo II di “ablazione atriale”, Roccaro, dopo 11 giorni di agonia è spirato.

Una storia senza precedenti, nata dalla necessità da parte del malcapitato di essere operato di “ablazione atriale”, unico caso in Italia di decesso dopo l’operazione.

GLI ISPETTORI INVIATI DALL’ASSESSORE REGIONALE ALLA SANITÀ RAZZA IL GIORNO DOPO IL DECESSO DI ROCCARO EVIDENZIARONO LE LACUNE CHE HANNO PORTATO ALLA MORTE DELL’UOMO. RIPORTIAMO ALCUNI STRALCI DELLA PUNTUALE RELAZIONE ISPETTIVA:

il paziente viene sottoposto a ecordio presente in sala che evidenzia una falda di versamento pericardico, viene tentata una pericardiocentesi e nel referto viene indicato l’utilizzo di un ago di 7 centimetri, non idoneo alle dimensioni di tale paziente, la procedura ha esito negativo nonostante sia stata tentata più volte” – così una parte del verbale ispettoriale.

Morte di Corrado Roccaro: gli ispettori della Regione confermarono i presunti errori.

QUELL’OSPEDALE, IL GIOVANNI PAOLO II DI RAGUSA, NON ERA IN POSSESSO DI UNA SIRINGA CHE POTESSE ASPIRARE IL VERSAMENTO DI SANGUE PROCURATO DALL’INTERVENTO? IN UN NUOVO PRESIDIO DI GRANDI DIMENSIONI, COMUNQUE, DI AMBITO  PROVINCIALE, È POSSIBILE CHE SI OPERI UN PAZIENTE SENZA GLI ESSENZIALI DISPOSITIVI SANITARI E PER DI PIÙ SALVAVITA?

Ed ancora: perché le cartelle cliniche quella infermieristica e quelle mediche sono diverse?

Perché questa discordanza?

Ecco cosa si legge, sempre nel verbale degli ispettori della Regione: ”..evidente la lacunosità della cartella clinica e marcata discrepanza tra il diario clinico, il diario infermieristico e il referto delle procedure eseguite

MA LA GOCCIA CHE HA FATTO TRABOCCARE IL VASO È STATA LA GESTIONE POST OPERATORIA.

Morte di Corrado Roccaro

L’autopsia ha confermato l’incuria e l’imperizia nell’eseguire l’operazione.

Il Pm ha chiesto lo stralcio del procedimento nei confronti dei medici Nicosia Antonino, Rodi Giosofatto e Lettica  Elisa, motivando il provvedimento nel seguente modo: per il primario Nicosia, aderendo alla giurisprudenza dominante, non lo ritiene responsabile in quanto, comunque assente, per la sola funzione di primario non risponde penalmente. Per Rodi, invece, dà atto che le risultanze investigative chiariscono che venne inserito solo per un errore materiale, per la dottoressa Lettica si è ritenuto che, avendo avuto Roccaro in osservazione per soli 40 minuti, potrebbe ipotizzarsi l’ipotesi di colpa lieve e, pertanto penalmente non perseguibile.

Valutazione diversa per i medici Giuseppe Campisi che ha operato il povero Roccaro e Michele Torre.

Data la separazione dei giudizi, si è in attesa di ricevere la notifica dell’avviso di conclusione indagini ed art. 415 bis cpp, che è l’atto conclusivo dell’attività istruttoria e investigativa del procedimento penale.

La normativa prevede che l’atto successivo è la richiesta di rinvio a giudizio che verrà notificata unitamente all’avviso di fissazione dell’udienza preliminare avanti al Gup.

IL CARDIOLOGO CHE LO HA OPERATO – SI LEGGE SEMPRE NELLA PERIZIA DEGLI ISPETTORI SANITARI – SENZA CONFRONTARSI CON GLI ALTRI DEL SUO STAFF, AVREBBE DECISO DI NON TRASFERIRE IL PAZIENTE NEL REPARTO DI CARDIOCHIRURGIA DEL GARIBALDI DI CATANIA.

IL TRASFERIMENTO DEL PAZIENTE LO AVREBBE  SICURAMENTE SALVATO DALLA MORTE!

Ma ecco un altro stralcio del verbale ispettivo dell’Assessorato Regionale alla Salute: “carenza di comunicazione tra operatori, medico di guardia dell’Utic che contatta il medico emodinamista e il rianimatore dopo oltre 2 ore”

Troppo tempo perso inutilmente, tempo che sarebbe servito a salvare una vita umana! Bastava trasferirlo in cardiochirurgia a Catania, invece no. 

E non è ancora finita, tra le tante criticità che leggiamo una davvero assurda:  “Criticità nella gestione dell’emergenza al peggiorare delle condizioni cliniche del paziente”. 

Pertanto, possiamo immaginare che l’emergenza post-operatoria non è stata trattata con adeguata professionalità, tutto questo confermato anche dall’autopsia.

Tutte criticità a cui L’ASP 7 di Ragusa  e l’equipe sanitaria  del Giovanni Paolo II dovranno rispondere innanzi alla magistratura che formulerà a breve il capo di imputazione per i 2 medici indagati.

Abbiamo sentito l’avvocato penalista, Alvise Troia che, unitamente all’avvocato Adriana Luminoso, entrambi del Foto di Siracusa, assiste i familiari, odierne persone offese, che intendono costituirsi parte civile nell’instaurando procedimento penale.

Alvise Troia
L’avvocato penalista Alvise Troia

Avvocato, secondo lei le negligenze della equipe medica sono reali?

Fermo restando le valutazioni per la dottoressa Lettica Elisa, per la quale ci si riserva di proporre opposizione alla richiesta di archiviazione, per i cardiologi Giuseppe Campisi e Michele Torre, dagli atti in nostro possesso risulterebbe evidente una responsabilità nella attività operatoria e nella “gestione” complessiva del paziente e nell’interesse della famiglia sarà utilizzato ogni mezzo di legge per ottenere giustizia. “

Lei che è avvocato penalista, in base alla sua esperienza, che reati si potrebbero ipotizzare in un procedimento come quello trattato dal PM Francesco Riccio?

Premesso che il capo di imputazione viene formulato dal Pubblico Ministero, nel caso specifico, a mio modesto parere, e sempre sulla scorta della documentazione che abbiamo esaminato, dovrebbe essere contestata la violazione dell’art. 589 comma 3 codice Penale (omicidio colposo aggravato dall’esercizio della funzione medica), oltre eventuali violazioni scaturenti dalle risultanze dell’attività ispettiva.

 

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