Migranti: a Noto il Congresso Internazionale “Dalle Sponde Siciliane all’Europa”

“Dalle sponde siciliane all’Europa. Posti di blocco, controlli sanitari, rifornimenti e pedaggi” è questo il titolo del convegno internazionale sulle migrazioni in Europa che si svolgerà il prossimo 6 ottobre a Noto, nella sede del Palazzo della cultura “Carlo Giavanti”. L’evento è organizzato dal Center for Migration Studies Mediterraneo Sicilia Europa con il contributo del C.U.M.O. (Consorzio Universitario Mediterraneo orientale) e il sostegno della Città di Noto.

Tra i principali obiettivi del convegno c’è quello di fare luce su quello che avviene dopo gli sbarchi e creare una  “mappa ragionata” di luoghi e spazi , e soprattutto delle tappe forzate delle migrazioni.

Il programma del convegno prevede interventi di docenti, ricercatori scientifici, donne e uomini impegnati in prima linea sui fronti del salvataggio e della prima accoglienza. Le relazioni saranno condotte, tra gli altri, da Corrado Bonfanti (Sindaco di Noto), Maurizio Caserta  (Presidente del Centro Studi e della Associazione Mediterraneo Sicilia Europa Onlus – Presidente del Comitato Scientifico e Professore Ordinario di economia Politica, Università di Catania), Isabella De Luca (Sottotenente di Vascello della Guardia Costiera), Issa El Hamad (Medico infettivologo presso Malattie Infettive dell’ASST Ospedali Civili di Brescia – Coordinatore scientifico dell’Unità di Medicina Transculturale e Malattie Sessualmente Trasmesse) e Carmelo Maria Porto (Professore di Geografia della Globalizzazione, Università di Messina).

Le ragioni politiche e geopolitiche del convegno le spiega Maurizio Caserta, affermando che :« Il Mediterraneo è oggi il luogo più esposto alla tensione migratoria, perché è il luogo in cui l’inclusione e l’integrazione risultano estremamente ardue tanto a Sud quanto a Nord. Negli ultimi tre decenni, nel bacino del Mare nostrum i flussi migratori hanno ridisegnato dinamiche inedite, influendo sulle relazioni geopolitiche tra la sponda Nord più avanzata e una sponda Sud che, lungi dall’essere un’area di mero sottosviluppo, si configura sempre di più come regione estremamente polarizzata, all’interno della quale le economie dei paesi più sviluppati tendono a convergere verso quelle dei vicini settentrionali, mentre altri paesi subiscono costanti decrementi dei livelli di ricchezza”.

Verrà ribadita anche la centralità della Sicilia e si cercherà di mettere l’accento sul capitale umano e sociale che i migranti rappresentano.

Ch. D.

 

 

 

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