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Michelangelo Giansiracusa nuovo Presidente dell’ex Provincia Regionale di Siracusa

Finalmente dopo 12 anni di commissariamento tornano i Presidenti nelle 6 ex Province Regionali siciliane.

Stravince il Sindaco di Ferla con 214 voti sostenuto da Lega, Mpa, Azione e Dc. Toccherà a lui far rinascere l’Ente per il risanamento del territorio. Chi canta vittoria oggi non ha più alibi.

E’ fatta. L’elezione scontata di Michelangelo Giansiracusa, Sindaco di Ferla e Capo di gabinetto del Sindaco di Siracusa Francesco Italia, apre un nuovo capitolo per la gestione del Libero Consorzio Comunale di Siracusa dopo 12 anni di Commissari straordinari che hanno tramortito l’Ente sovracomunale facendo penare l’intero territorio. Ora si dovrebbe cambiare senza perdere altro tempo.

M. Giansiracusa
Le dichiarazioni tempestive e di propaganda dei leader regionali e nazionali danno un peso maggiore alle aspettative dei cittadini che abitano nel territorio provinciale.

Il neo Presidente e i 12 consiglieri eletti hanno le capacità politiche e istituzionali per fare bene il loro lavoro e far uscire dalle sabbie mobili l’ex Provincia Regionale di Siracusa. In Consiglio provinciale Giansiracusa potrà contare su una maggioranza di 7 consiglieri. Gli altri 5 sono così ripartiti: 2 sono andati a FI, 2 a FdI e 1 al Pd.

Non ci sono alibi per nessuno. Non ci si può nascondere dietro il default dell’Ente provocato proprio dalle scelte politiche dei Presidenti della Regione Siciliana che si sono succeduti nei dodici anni trascorsi e dalla pochezza di alcuni dei Commissari straordinari.

Niente alibi. Ora bisogna sbracciarsi e, con lucidità, bisogna tralasciare certi equilibrismi di partito e mirare a una gestione seria e competente dell’Ente. Giansiracusa non ha tanto tempo.

Nei pochi anni a disposizione per amministrare l’Ente, dovrà dimostrare di che pasta è fatto, conoscere e superare sin da subito gli ostacoli che ha davanti e, in modo draconiano (come direbbe l’ultimo Presidente che lo ha preceduto), applicare le soluzioni giuste per la gestione corretta dell’Ente.

Senza farsi appesantire dalle situazioni che trova in un ambiente di lavoro non facile, tanto trascurato dai Commissari. Una ricognizione dei problemi esistenti va operata subito per cambiare il R.o.u.s e rivedere la Dotazione organica del personale con le scelte giuste nell’assegnazione dei settori.

E’ vero, sono rimasti pochi dipendenti competenti. In tanti hanno preferito andare via con la mobilità volontaria o con i concorsi verso l’Asp 8, lo Iacp, il Comune di Siracusa. Altri sono andati in pensione.

Mancano le giuste professionalità soprattutto in settori chiave come quello per il personale e per gli uffici tecnici. Difficile fare i Concorsi; ma, si può ricorrere a nomine a tempo determinato di capi settore esperti e competenti, capaci di sbloccare le tante pratiche in sofferenza, ferme da anni sui tavoli di alcuni responsabili. Gli uffici di Via Roma andrebbero riorganizzati a partire da quello alle dirette dipendenze del neo Presidente: l’ufficio di gabinetto: vero e prezioso coordinatore dell’attività di direzione, ormai ridotto dai Commissari a semplice segreteria tecnica idonea a calendarizzare gli appuntamenti e a fotocopiare i documenti.

Il neo Presidente potrà avvalersi di un nuovo segretario generale più dinamico e capace di scelte decisionali. Entro i primi 120 giorni dall’insediamento potrà operare la sostituzione. Giansiracusa queste cose le conosce e sin da subito può far ripartire la macchina amministrativa ricorrendo a soluzioni alternative valide.

Le elezioni svolte porranno le sei ex Province Regionali e le tre Città Metropolitane siciliane al pari degli altri Enti sovracomunali del resto d’Italia. Questo significa che arriveranno anche in Sicilia le risorse finanziarie aggiuntive trasferite dalla ragioneria dello Stato e già previste per tutte le Province Regionali.

E poi, si potrà finalmente programmare una seria politica di dismissione di alcuni beni immobili non produttivi di proprietà del Libero Consorzio a cominciare dal Circuito automobilistico di Contrada Fusco, del Cine Teatro Verga, dell’Ostello della gioventù di Belvedere, del frigo-macello di Palazzolo che da dieci anni aspetta un soggetto gestore, di alcuni capannoni preziosi di Via Necropoli del Fusco e di altri beni sparsi nel territorio provinciale.

C’è da affrontare con urgenza e determinazione la questione della Sac (la società che gestisce gli aeroporti di Catania e Comiso (una delle poche, se non l’unica, a partecipazione pubblica che nell’ultimo decennio in Sicilia ha prodotto ottimi profitti e che un’insana politica aziendale vuol regalare ora ai privati) di cui la ex Provincia Regionale di Siracusa detiene ancora il 12,25 % delle azioni. Occorre verificare quanti di questi profitti spettanti all’Ente di Via Malta sono stati iscritti nei Bilanci degli scorsi anni e assumere una posizione chiara sulla futura gestione. E’ da rivedere l’impegno del personale distribuito nelle unità operative della società partecipata Siracusa Risorse che dovrebbe garantire diversi servizi.

La tanto decantata Politica del Fare si vedrà da subito nelle scelte che finalmente una gestione diretta dovrà fare. Nel bene e nel male.

Su Michelangelo Giansiracusa ci sono le giuste aspettative. Siamo convinti che non deluderà i cittadini del nostro territorio tanto trascurato in questo ultimo decennio. Scuole superiori e strade provinciali come priorità assoluta.  Da non trascurare le possibilità di “agguantare” risorse finanziarie extra partecipando ai Bandi europei o Nazionali per le Politiche giovanili, per il Risanamento ambientale e per le Politiche sociali come avveniva di norma nell’era dei Presidenti della Provincia Regionale. Ma, per farlo, ci vogliono gli uffici con le persone giuste.

L’ultima riflessione. Ora che in Sicilia son tornati i Presidenti si può chiedere a Schifani una cosa che può fare senza remore.  Come fece nel 2012 Crocetta. Ricambiare il nome dei sei Liberi Consorzi Comunali in Province Regionali. La stessa denominazione rimasta nelle altre 19 Regioni d’Italia, in attesa che il Governo Nazionale amico abroghi l’inutile e dannosa Legge Delrio, restituendo il giusto potere di voto  ai cittadini con elezioni di primo livello.

 

 

 

 

 

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