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L’inchiesta Tempa Rossa approda ad Augusta, la Procura indaga su concessioni sospette nel porto

Augusta (05/04/2016) –  L’inchiesta che ha messo nei guai il ministri Guidi, costringendolo alle dimissioni, approda anche nel porto commerciale nel Siracusa. D’altra parte il compagno del ministro che, al centro dell’inchiesta è stato la causa delle sue dimissioni, era il commissario di Confindustria Siracusa. Sono, infatti, una decina le concessioni demaniali marittime sulle quali la Procura di Potenza ha posto l’attenzione nel porto di Augusta nell’ambito dell’inchiesta avviata su Centro Oli di Viggiano. Fanno parte delle circa 90 rilasciate dall’Autorità portuale. Agenti della polizia di Stato di Potenza, il 31 marzo scorso, su delega della procura lucana che ha indagato anche il capo di stato maggiore della marina militare, l’ammiraglio Giuseppe De Giorgi, si sono recati nella sede dell’Ente che gestisce il porto commerciale ed hanno acquisito, in copia, alcuni atti.

Gli investigatori si sarebbero poi spostati anche al Comando militare marittimo autonomo in Sicilia, nel porto di Augusta, dove avrebbero acquisito ulteriore documentazione, sempre in copia. Le concessioni rilasciate riguardano cantieri navali, società che si occupano di servizi, imprese portuali, i pontili e le aree a terra delle multinazionali del petrolio: da Esso a Lukoil, da Eni a Sasol.

All’interno della rada sono presenti solo due pontili militari: il pontile Nato, dove attraccano le navi che fanno
parte dell’organizzazione internazionale, ed il pontile della Sasol. Quest’ultimo è un pontile dove è previsto un uso condiviso: civile e militare. Utilizzato dalla compagnia sudafricana che ad Augusta è specializzata nella produzione di paraffine, olefine, alchilati ed alcoli. Ma al tempo stesso pure dalle navi militari, anche perché nell’entroterra vi è un’area della marina militare dove si trovano i depositi di gasolio per il rifornimento.

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