AvolaCronaca

L’editoriale: a quasi un mese dall’aggressione alle due ragazze, cosa si sta facendo?

di Sebi Roccaro

I FATTI ACCADUTI

L’editoriale: a quasi un mese dall’aggressione alle due ragazze, cosa si sta facendo? Resta alta l’attenzione dell’opinione pubblica su un episodio che ha destato profonda preoccupazione per le sue implicazioni sociali e culturali. Si continua a parlare del fenomeno “bullismo” in ogni angolo della città, ma con tanta diffidenza e incertezza da parte dei cittadini stanchi di atti di violenza e criminalità. L’ultimo a Noto qualche giorno fa.

Le istituzioni, le forze dell’ordine e il mondo scolastico sono chiamati a mantenere alta la vigilanza e a rafforzare ogni azione di prevenzione contro fenomeni di bullismo e discriminazione. È fondamentale che simili episodi non vengano minimizzati né dimenticati, ma diventino occasione per ribadire con forza l’impegno comune a tutela della dignità e dei diritti di ogni persona, senza distinzione di origine o colore della pelle.

LE BUONE INTENZIONI

Il sindaco di Avola Rossana Cannata aveva incontrato le vittime della vile aggressione, Michela e Mbaye, osservando come sia importante non restare indifferenti sul fronte della violenza. Adesso serve dare un senso alle manifestazioni pubbliche con atti concreti di prevenzione partendo da campagne pubbliche si sensibilizzazione. D’altronde, al Comune di Avola non manca come fare, visto che negli anni ha già distribuito per campagne pubblicitarie tanti denari pubblici alle diverse testate giornalistiche e forse, ora, sarebbe il caso di utilizzarli per aiutare a sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi che ad Avola, ahimè, sembrano quasi sconosciuti.

LE CONSEGUENZE E GLI ATTI PRATICI

In questo contesto, è fondamentale che l’attenzione su episodi di bullismo e discriminazione non venga meno. Le istituzioni e le forze dell’ordine devono continuare a vigilare e a promuovere iniziative volte a prevenire e contrastare tali fenomeni, garantendo la sicurezza e il rispetto dei diritti di ogni individuo. Iniziando dal Centro giovanile di Avola, che avrebbe dovuto essere un luogo di incontro e di proposte culturali tra giovani e tra le diverse generazioni, invece, rimane una cattedrale nel deserto

LE CONSIDERAZIONI DI CHI HA AVUTO CONTATTO DIRETTO CON I GIOVANI

“Le agenzia educative non possono  essere solo la famiglia e scuola, se uscendo da casa o da scuola non ci sono riferimenti culturali e valoriali come la parrocchia etc, ma anche le pubbliche amministrazioni devono agevolare il dialogo e il percorso formativo”. Lo dichiara al nostro giornale di prof. Salvatore Vaccarella, già docente di filosofia e storia nei licei avolesi.

COSA SI STA FACENDO ?

Le forze dell’ordine stanno conducendo un’indagine approfondita sull’aggressione avvenuta ad Avola ai danni di una ragazza di 13 anni di origine straniera e dell’altra ragazza minorenne. L’episodio, avvenuto in viale Piersanti Mattarella, ha visto la giovane vittima colpita con calci e pugni da un gruppo di coetanee, mentre altri presenti filmavano il tutto rimanendo indifferenti.

Azioni intraprese dalle forze dell’ordine:

  • Identificazione dei responsabili: Gli agenti del commissariato di Avola, coordinati dalla Procura per i minorenni di Catania, hanno identificato cinque minorenni coinvolti nell’aggressione, grazie all’analisi dei filmati delle telecamere di sorveglianza e dei video diffusi sui social media.
  • Provvedimenti restrittivi: Il Questore di Siracusa ha emesso il cosiddetto “Daspo Willy” per tre delle minorenni coinvolte, due quindicenni e una quattordicenne. Questo provvedimento prevede il divieto di accesso agli esercizi pubblici e ai locali di pubblico trattenimento, nonché il divieto di stazionare nelle immediate vicinanze degli stessi per un periodo di due anni.
  • Indagini in corso: Le autorità stanno proseguendo le indagini per chiarire le motivazioni dell’aggressione e valutare eventuali aggravanti, come quella razziale, data la nazionalità di una delle vittime. Inoltre, si stanno esaminando le posizioni di altri giovani presenti durante l’episodio, per determinare eventuali responsabilità. Rimane sempre stucchevole che dei giovani filmino il tutto senza intervenire!
  • Controlli preventivi: La Questura di Siracusa ha organizzato servizi di controllo nei luoghi di aggregazione giovanile ad Avola e in provincia e il Commissariato di Avola è stato impegnato e continua a farlo senza sosta.

Queste azioni dimostrano l’impegno delle forze dell’ordine nel garantire la sicurezza e nel contrastare atti di bullismo e discriminazione. È fondamentale che la comunità continui a collaborare con le autorità per promuovere un ambiente sicuro e inclusivo per tutti. SPERIAMO SI CONTINUI A VIGILARE

 

AL BORGO MARINARO

Siamo abituati, purtroppo, ad assistere, specialmente in tarda sera e in periodo estivo a risse e scontri tra bande di giovani senza scrupoli che producono preoccupazione tra i cittadini avolesi. Lo spazio che viene offerto ai giovani avolesi è anonimo e non ha, sul piano pedagogico, una bussola di riferimento, manca un progetto educativo che formi alla tolleranza e alla inclusione e all’accoglienza e che educhi alla cittadinanza. COSA OFFRIAMO A QUESTI GIOVANI? QUALI SONO PER LORO LE OCCASIONI DI AGGREGAZIONE FORMATIVA E I PERCORSI DI CRESCITA?  TUTTE DOMANDE CHE RIMANGONO SENZA RISPOSTA. Se ben ricordate, almeno quelli della mia generazione, i giovani avolesi avevano quale punto di riferimento la “Stella maris” e il campo sportivo “vecchio” che era offerto gratuitamente dalla parrocchia Chiesa Madre, oggi, questa opera di aggregazione avviene solo nei locali di proprietà della Parrocchia del Sacro Cuore dove è stato rilanciato l’oratorio . Alcune parrocchie non hanno, purtroppo locali adeguati per tali iniziative.

 

Canale 8 News continuerà a seguire gli sviluppi, con l’auspicio che la comunità tutta possa reagire con fermezza e responsabilità. Vi terremo informati

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