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La “Vertenza Versalis” diventa “Vertenza Siracusa”

Siracusa, 28 gennaio ’16 – La vertenza Versalis diventerà una “Vertenza Siracusa”. Si allarga e si fa sempre più pressante la mobilitazione che Cgil, Cisl e Uil stanno mettendo in atto per evitare che l’Eni svenda la chimica e la ceda ad una multinazionale americana. Se n’è parlato questa mattina durante una riunione del Settore industria delle tre federazioni sindacali, incontro allargato anche alle categorie dei Trasporti e dei Servizi.

La mobilitazione è dunque in atto e, prima della grande manifestazione nazionale che si svolgerà a Roma il 19 febbraio prossimo, Cgil, Cisl e Uil organizzeranno un volantinaggio diffuso in alcuni punti strategici della zona industriale già programmato per venerdì 5 febbraio. Seguirà, lunedì 8 febbraio, un’assemblea generale alla mensa del Petrolchimico alla quale i sindacati chiederanno la partecipazione dei 21 sindaci della provincia di Siracusa, i consigli comunali e la deputazione regionale.

Perché solo con un coinvolgimento di massa questa vertenza, che chiameremo appositamente “Vertenza Siracusa” – hanno detto i tre segretari Paolo Zappulla, Paolo Sanzaro e Stefano Munafò – potrà avere voce a livello nazionale. Non c’è dubbio che il nostro interlocutore debba essere il Governo, regionale e nazionale, ma per far sì che questa vicenda diventi prioritaria rispetto ad altre e non passi magari in secondo piano rispetto a ciò che succede a Marghera piuttosto che a Mantova o Brindisi, dobbiamo alzare l’asticella e il livello di attenzione. E come farlo se non con una costante mobilitazione di massa?”.

L’incontro di questa mattina ha fatto seguito all’assemblea generale che si è svolta qualche giorno fa proprio nella mensa della zona industriale alla presenza del segretario nazionale della Uil Carmelo Barbagallo. L’intenzione, come ribadito nel corso dell’incontro, è proprio quello di dare continuità all’azione di protesta e attuare una campagna mediatica forte che possa arrivare direttamente a Roma.

“E siccome il sindacato ha già dato dimostrazione di unitarietà e di coesione – hanno aggiunto i segretari di Cgil, Cisl e Uil – soltanto noi possiamo avviare questo tipo di azione. L’unico interlocutore oggi rimane il Prefetto e dobbiamo fare in modo che la politica segua il nostro percorso, visto che la zona industriale ha ricadute notevoli non solo per Priolo, Augusta e Melilli, ma per tutta la provincia”.

A proposito di Melilli, si è valutata anche la possibilità di partecipare, così come avvenuto a Priolo pochi giorni fa, ad un consiglio comunale aperto e incentrato proprio sulle ricadute e gli effetti per il territorio, di ciò che sta succedendo nella zona industriale siracusana.

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