C’è attesa per la decisione del Pm nei confronti del medici Campisi e Torre, la famiglia chiede giustizia

La famiglia di Corrado Roccaro attende giustizia. A breve il Pubblico Ministero si  pronuncerà sul capo di accusa nei confronti del dott. Giuseppe Campisi, cardiologo avolese che operò Corrado Roccaro di ablazione atriale, morto dopo undici giorni di agonia all’Ospedale Giovanni Paolo II di Ragusa e sul dott. Michele Torre che, insieme al Campisi, faceva parte dello staff medico.


La famiglia attende giustizia ormai da quasi due anni dalla morte. Corrado Roccaro non ebbe, anche secondo gli ispettori sanitari della Regione, accorsi a Ragusa dopo il decesso, la dovuta assistenza per il caso in questione. Nel verbale degli ispettori della Regione si legge infatti: “incuria e imperizia del personale medico (…)”  evidenziando la chiara ed evidente responsabilità dei medici che avevano operato Corrado Roccaro.

Unico caso in Italia di decesso per un’operazione di “Ablazione atriale”, che doveva essere eseguita in day-hospital o al massimo con una notte di degenza da parte del paziente.

La famiglia di Corrado Roccaro attende giustizia. Il Roccaro non fu trasferito nel reparto di cardio-chirurgia del Garibaldi di Catania, pur avendo avuto un versamento di sangue che, fu sottovalutato, dallo stesso Campisi e Torre, al punto che il Roccaro fu lasciato in attesa che si riprendesse per oltre due ore e mezza, anziché trasferirlo in una struttura come l’ospedale Garibaldi di Catania in cui vi era presente un reparto di cardio-chirurgia, sminuendo il “versamento di sangue” che aveva, intanto, invaso il torace del Roccaro.

Il cuore di Corrado Roccaro resistette per i successivi 11 giorni, attaccato alle macchine in rianimazione.

Fu, infatti, trasferito nel reparto di rianimazione dello stesso Ospedale, dopo che il fratello Sebastiano aveva chiesto a gran voce al Campisi il motivo del mancato trasferimento a Catania.

Gli fu detto che era tutto sotto controllo e che il fratello si sarebbe ripreso, peccato che il primario del reparto di rianimazione dello stesso ospedale, contrariamente a quanto affermato dal Campisi, dichiarava alla famiglia la impossibilità di ripresa del paziente.

Malasanità: la famiglia di Corrado Roccaro chiede giustizia, attesa la decisione del Pm nei confronti del medici Campisi e Torre

Lo stesso Sebastiano, fratello di Corrado,  chiamava al cellulare, anche durante la notte del trasferimento in rianimazione del fratello, ripetutamente, il dott. Campisi  e veniva rincuorato da quest’ultimo, il quale rispondeva che il paziente avrebbe superato il momento critico, essendo stato trasferito in rianimazione.

Non fu così, non poteva mai essere così, visto che lo stesso Corrado Roccaro aveva avuto un arresto cardiaco durato più di mezz’ora, senza dare segnali di vita, in pratica senza che arrivasse ossigeno al cervello per più di mezz’ora. (Tenete conto che se il cervello non riceve ossigeno per più di trenta secondi il paziente subisce danni irreversibili, figuriamoci per 30 minuti)

Incauta e superficiale fu, infatti, la decisione del dott. Giuseppe Campisi, convinto che il problema sarebbe stato risolto trasferendolo il malcapitato in rianimazione, anziché in cardio-chirurgia dove Corrado Roccaro poteva essere salvato.

Perché il paziente non fu trasferito nel reparto di cardio-chirurgia del Garibaldi di Catania? Perché l’Ospedale Giovanni Paolo II di Ragusa, dove era stato portato il Roccaro non aveva una siringa idonea ad aspirare il versamento di sangue che il paziente aveva avuto durante l’operazione?

L’Ospedale, infatti, non aveva una siringa adatta alla aspirazione del versamento ed essendo lo stesso Roccaro un paziente di corporatura robusta occorreva una siringa adatta e sicuramente con ago molto più lungo di quello in possesso del reparto di cardiologia.

Ma allora perchè il dott. Campisi, che si professa esperto cardiochirurgo non trasferì Corrado Roccaro nel reparto di cardio-chirurgia che sicuramente gli avrebbe salvato la vita?

Fu forse la presunzione di un medico convinto che non poteva sbagliare? Una cosa è certa: la famiglia attende giustizia e questa è la speranza su cui tutti coloro i quali hanno conosciuto Corrado Roccaro mirano. Non si può morire così!

A breve sapremo cosa avrà deciso il Pm.

 

 

Pubblicità
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: