Post-denuncia de “la città che vorrei”: intervenga la Procura su presunti pagamenti in contanti a Cannata
DI SEBI ROCCARO
Post-denuncia de “la città che vorrei”: intervenga la Procura su presunti pagamenti in contanti a Cannata. L’associazione “la Città che Vorrei” chiede l’Intervento della Procura della Repubblica: sotto accusa le parole del deputato Auteri su presunti pagamenti in contanti a Cannata.
Avola è al centro di un vero e proprio terremoto politico. Dopo le dichiarazioni esplosive rilasciate dall’on. Carlo Auteri a Canale 8 – in cui ha denunciato un clima di intimidazione in città e affermato che l’on. Luca Cannata avrebbe ricevuto denaro in contanti da assessori e dal presidente del Consiglio comunale – ora arriva una mossa destinata a segnare un punto di svolta: l’associazione civica “La Città che Vorrei” ha chiesto ufficialmente l’intervento della Procura della Repubblica.
Nel post-denuncia diffuso pubblicamente, l’associazione ha chiesto che la magistratura faccia luce anche su altre vicende che vengono ritenute, dalla stessa associazione, gravi. Ecco quanto dichiarato:
“Alla luce delle gravi affermazioni dell’on. Auteri e dei chiarimenti insufficienti dell’on Cannata chiediamo con forza un intervento dell’Autorita’ Giudiziaria auspicando, con l’occasione, che venga fatta chiarezza su altre vicende che riteniamo gravi e segnalate a suo tempo alla Procura della Repubblica.”
INSOMMA QUASI UNA RICHIESTA DELL’ASSOCIAZIONE DI ESSERE CONVOCATI E SENTITI DA PARTE DEI MAGISTRATI
Il post ha generato un’immediata ondata di reazioni, alimentando un clima già teso. La denuncia dell’associazione, da sempre attenta ai temi della legalità e della partecipazione democratica, segna un passaggio chiave: le accuse non restano più solo nel campo dello scontro politico, ma si spostano su un piano giudiziario.

La replica di Cannata non si era fatta attendere dopo le parole di Auteri. Il deputato ha respinto ogni accusa definendola “falsa e infondata”, parlando di “una campagna di discredito orchestrata per finalità politiche”. Ha anche preannunciato possibili azioni legali a tutela della propria reputazione.
Tuttavia, l’intervento dell’associazione “La Città che Vorrei” ha modificato il contesto: non si tratta più solo di parole o opinioni, ma della richiesta formale di un’inchiesta che potrebbe accertare eventuali responsabilità.
In tutto questo, On. Carlo Auteri sarebbe in possesso di file audio contenenti dichiarazioni e affermazioni ai fini dell’accertamento della “verità” che lo stesso Auteri ha dichiarato in un post e che sarebbe pronto a consegnare alla Procura della Repubblica se richiesto.
La città di Avola, nel frattempo, osserva. Dopo il post denuncia di Giuseppe Scifo e successivamente le dichiarazioni di Carlo Auteri, la parte viva e attiva della cittadinanza chiede trasparenza, chiarezza, verità. Il dibattito si sposta anche nei luoghi informali – nei bar, in piazza, nei social – ma cresce la sensazione, secondo “La città che vorrei” che qualcosa di profondo stia cambiando : “gli avolesi ancora credono nella democrazia e pretendono risposte. E non smetteranno di chiederle”.
Noi di canale8news.it restiamo in attesa di replica dell’On. Luca Cannata alle affermazioni dell’associazione “La città che vorrei”.