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INEDIFICABILITÀ A OGNINA: IL RESORT NON SI PUÒ FARE!

Siracusa, 9 settembre 2015 –  “Si mettano il cuore in pace. Il resort tra Ognina e Fontane Bianche non si può fare. La Società non hatenuto conto di molte norme, tra cui l’inedificabilità assoluta derivata dall’entrata in vigore del Piano Paesaggistico Provinciale.E ieri in conferenza dei servizi la norma è stata resa chiara a tutti dalla Soprintendenza”. A darne notizia con una certa soddisfazione Fabio Morreale di Natura Sicula, una delle tante associazioni che si erano mosse in merito a questo problema, protestando a gran voce contro la realizzazione del progetto di un resort ad Ognina. Dalla conferenza dei servizi è anche emerso che nell’area vige anche il vincolo paesaggistico, tanto voluto dal Soprintendente Voza nel 2003. Con il vincolo si stabilì che in quest’area, come si legge testualmente, “ricorrono evidenti motivi di pubblico  interesse,  per il cospicuo carattere di bellezze naturali”e che è “obbligo per i proprietari,  possessori  o  detentori,  a  qualsiasi  titolo,  degli immobili   ricadenti   nella  zona vincolata,  di  presentare  alla competente   soprintendenza,   per   la   preventiva  autorizzazione, qualsiasi  progetto di opere che possa modificare l’aspetto esteriore della zona stessa”.

Ieri, in conferenza dei servizi, sono venuti al pettine altri problemi che graverebbero sulla collettività. La SIAM, la società che gestisce le acque, ha evidenziato che la portata del pozzo più vicino, quello di Cassibile, non è sufficiente a coprire i consumi idrici del resort, pertanto si dovrebbe realizzare un nuovo pozzo capace di soddisfare la domanda idrica dei clienti, del campo da golf e dei laghetti artificiali. Inadeguata anche la sezione dell’impianto idrico e della rete fognaria; quest’ultima andrebbe munita di una nuova stazione di sollevamento. Preoccupa anche la vasta area edificata, sia perché sottrae il panorama ai cittadini, sia perché queste superfici impermeabili obbligano a regimentare le acque meteoriche in altro modo, per evitare di mettere a rischio le zone limitrofe.

E infine, prescindiamo un attimo dagli impatti ambientali e dai vincoli – continua Morreale –  Va detto con forza che se, per assurdo, i villaggi turistici fossero persino a impatto zero, non sono convenienti: drenano verso l’esterno i loro introiti, senza alcun effetto moltiplicatore; sottraggono clientela (e contributi pubblici) alle imprese turistiche locali; impiegano poche persone, spesso nemmeno di qui; sono fonte di spesa per le amministrazioni (l’acqua e gli impianti fognari a vantaggio del resort di Asparano – e degli abusivi dell’Ognina – li ha pagati il Comune, cioè noi!), consumano suolo e, in cambio, ci lasciano da gestire le loro deiezioni!

Ilaria Greco

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