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Incontro operativo all’ASP di Siracusa con l’OIM per migliorare lo stato di salute dei migranti

Primi risultati del protocollo tra Asp Siracusa e l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni per migliorare la valutazione dello stato di salute dei migranti ospiti dei Centri di prima accoglienza. Primo protocollo del genere in Italia

Siracusa, 23 novembre 2016 – Ieri nella sala conferenza dell’ASP di Siracusa si è svolto un incontro tecnico tra i medici dell’Ufficio Territoriale Stranieri, i mediatori culturali dell’ASP di Siracusa e i referenti dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) alla presenza del direttore generale Salvatore Brugaletta e del direttore Sanitario Anselmo Madeddu per una analisi dei risultati della prima fase delle iniziative previste dal protocollo sanitario sottoscritto lo scorso settembre tra l’OIM e l’Asp di Siracusa, primo protocollo del genere in Italia.

All’incontro hanno partecipato per l’OIM la responsabile nazionale Migrazione-Salute Rossella Celmi e Anna Lisa D’Antonio responsabile del progetto Re Health, nonché per l’Asp la responsabile dell’Ufficio Territoriale Stranieri Lavinia Lo Curzio, che ha presieduto l’incontro, e la referente del Servizio Internazionalizzazione Giusy Salvo Nives.

L’OIM fondata nel 1951, è la principale organizzazione intergovernativa in ambito migratorio e dal settembre 2016 è entrata nel sistema ONU, diventando Agenzia Collegata alle Nazioni Unite. Attualmente riunisce 165 Paesi e l’Italia è uno dei Paesi fondatori.

Il protocollo sottoscritto con l’ASP di Siracusa, come spiega il direttore generale Salvatore Brugaletta – che ha rivolto il saluto ai partecipanti e illustrato l’impegno che l’Azienda, in sinergia con la Prefettura, profonde in tema di assistenza ai migranti – “ha lo scopo di migliorare la valutazione dello stato di salute dei migranti ospiti dei Centri di prima accoglienza. Il protocollo prevede che i dati raccolti vengano inseriti in una piattaforma informatica europea (Re Health). I medici dell’ASP che operano nei CAS, adeguatamente formati all’utilizzo della piattaforma Re Health, e supportati da mediatori culturali, compilano, per ogni migrante, un fascicolo sanitario (Personal Helth Record PHR) sia in forma cartacea che elettronica. Il protocollo, prevede la valutazione dello stato di salute attraverso un esame medico e la raccolta dell’anamnesi del migrante, attraverso la compilazione di uno specifico questionario sanitario. La valutazione dello stato di salute serve ad identificare le condizioni mediche significative (CMS) in modo da poter elaborare gli opportuni piani per assicurare che i migranti assistiti viaggino in modo sicuro e dignitoso, siano idonei al viaggio, ricevano un’opportuna assistenza sanitaria e non presentino un rischio sanitario per gli altri viaggiatori o per le collettività d’accoglienza”.

“Il protocollo, inoltre, – spiega la responsabile dell’Ufficio Territoriale Stranieri Lavinia Lo Curzio – grazie alla banca dati della piattaforma informatica europea, offre ai medici un orientamento rispetto alla valutazione dello stato di salute dei migranti allorché si trovano in luoghi sprovvisti di sussidi diagnostici diversi dai kit per test rapidi, al fine di individuare le condizioni che richiedono un’attenzione immediata o un follow up. La rete informatica consente inoltre una tracciabilità dei dati e la possibilità di una continuità delle cure sanitarie tra i paesi d’origine, di transito e di destinazione. L’ASP di Siracusa è ancora una volta in prima linea nel fornire risposte tempestive ed efficaci ai bisogni di salute della popolazione migrante, attraverso operatori sanitari qualificati e con una specifica competenza in campo interculturale e nell’uso di strumenti informatici.

Per favorire il raggiungimento di questi obiettivi, sono stati realizzati training, campagne informative, programmi all’interno delle scuole e attività di raccolta dati. Una particolare attenzione è stata dedicata al rafforzamento del networking tra tutte le amministrazioni competenti e con gli stakeholder, massimizzando le pratiche virtuose e le esperienze positive.

 

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