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Il primo siciliano ad essere eletto Capo dello Stato

Ore 13:00  Superato il quorum. E’ siciliano il dodicesimo presidente della Repubblica Italiana. L’ex ministro ha raggiunto la maggioranza richiesta superando il quorum di 505 voti. Si tratta del primo siciliano ad essere eletto Capo dello Stato. Lo spoglio delle schede è stato seguito davanti alla tv con forte coinvolgimento emotivo da un gruppo di amici di Sergio Mattarella in casa dell’economista Salvatore Butera a Palermo. L’attesa è stata  scandita da commenti calorosi davanti alle telecamere di una troupe della Rai. Mentre davanti al civico 66 di via Libertà, a Palermo, dove si trova la casa di Sergio Matteralla, un gruppo di giornalisti è rimasto tutta la mattina sotto una pioggia battente cercando di rubare qualche dichiarazione a condomini, familiari e perfino al portiere. Intanto, al superamento del quorum, un lungo applauso alla Camera ha accolto il nuovo Capo dello Stato. “Questa è una bella giornata per la qualità della nostra democrazia”. Così, Gianni Cuperlo subito dopo il superamento del quorum. “È un’emozione forte, quasi travolgente quella di assistere all’elezione del proprio maestro alla più alta carica dello Stato – è il commento di Baldo Gucciardi, presidente del gruppo parlamentare del Partito Democratico all’Assemblea Regionale Siciliana – Sergio Mattarella, per tanti di noi cresciuti accanto a lui, ha rappresentato e continuerà a rappresentare quel modo quasi inarrivabile di concepire la politica, senza clamori, piena di contenuti e di problematicità dialettica, spesso silenziosa e sobria, sempre intimamente ispirata ai valori del cattolicesimo democraticatico, ma anche laicamente caratterizzata da coerente certezza democratica e fedeltà alle istituzioni pubbliche”. 

Aggiornamento alle 15:00 – 665 i voti in totale ottenuti da Sergio Mattarella. Un numero altissimo, più di quelli previsti. Soddisfatto il PD, che fino alla fine ha lavorato per trovare una convergenza. Escono con la coda fra le gambe quelli di Forza Italia, nonostante il telegramma (diplomatico) di Berlusconi. “Niente sarà più come prima” – scrive il Mattinale,  la nota politica redatta dallo staff del gruppo Forza Italia della Camera dei deputati – “L’azzardo morale fa vincere le battaglie ma porta – per le strane e giuste leggi della vita – alla perdizione. Il percorso di riscrittura della Costituzione e della legge elettorale iniziato il 18 gennaio tra Renzi e Berlusconi, e che di fatto ha portato il segretario del Pd a Palazzo Chigi per la forza propulsiva e di pacificazione di quell’atto, è stato vanificato da questa elezione presidenziale” (fonte: www.ilmattinale.it). Il patto del Nazareno si è dunque spezzato. Da tutto ciò quello che ne esce fuori è lo scacco nei confronti di Berlusconi. “Si è spezzato il cordone ombelicale che ci teneva legati a Berlusconi” – è il commento di Nichi Vendola, esultante e soddisfatto del risultato . “Una persona per bene, con un bel percorso politico, di cui l’Italia aveva bisogno”. 

“Grazie, il pensiero va soprattutto e anzitutto alle difficoltà e alle speranze dei nostri concittadini. E’ sufficiente questo”. Sono queste le poche parole di Mattarella quando la Presidente della Camera Laura Boldrini gli comunica il risultato del voto. Poche parole ma intense e segnate da tanta emozione. “Sobrietà” l’aggettivo che corre in queste ore e che mette tutti d’accordo. Martedì prossimo alle 10 di mattina è previsto alla Camera il giuramento e il messaggio del nuovo capo dello Stato.

Ilaria Greco

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