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I progetti di ricerca MOPP-MEDFLOOD E IGCP 639: passato, presente e futuro del livello del mare a Siracusa e nella Sicilia sud-orientale

Dalla Germania all’Italia, la Sicilia sarà il terzo punto di incontro per il MOPP-MEDFLOOD, un progetto di ricerca finanziato dall’INQUA (International Union for Quaternary Research) per il periodo 2016-2020. Il progetto si propone di definire le migliori tecniche di modellazione dei paleo-processi costieri in aree mediterranee caratterizzate dalla presenza di antichi insediamenti umani e analizzare le tecniche costruttive usate. L’obiettivo è fronteggiare fenomeni legati alle dinamiche costiere: sollevamento del livello del mare, erosione, mareggiate e tsunami.

L’evento, che si terrà mercoledì 26 settembre presso il Consorzio dell’Area marina protetta del Plemmirio,  gode del patrocinio e della co-organizzazione dell’Ordine regionale dei geologi di Sicilia: «Si tratta di studi e ricerche  ai quali guardiamo con grande attenzione e partecipazione. Sono molto importanti per conoscere e contrastare l’arretramento della costa», commenta il presidente dell’ORGS Giuseppe Collura.

Nel primo incontro, tenutosi nel 2016 a Brema, in Germania sono state condivise finalità e strategie della ricerca. Nel 2017 il gruppo di lavoro, i cui responsabili sono Giovanni Scicchitano dello Studio Geologi Associati T.S.T. di Misterbianco a Catania e Matteo Vacchi dell’University of Exeter in UK, si è incontrato a Palau, in Sardegna, per una campagna di rilievi e studi.

Diverse e varie le pubblicazioni scientifiche raccolte in questi anni e che mercoledì verranno presentate assieme ai risultati preliminari dei progetti internazionali di ricerca MOPP-MEDFLOOD e IGCP 639.

In questi giorni  vari gruppi di ricerca italiani ed internazionali radunati in Sicilia per l’evento si sono incontrati e confrontati sulle tematiche oggetto dei progetti, «soprattutto  – spiega il geologo Marco Andolina – sullo studio delle dinamiche costiere in relazione alle variazioni relative del livello del mare avvenute in epoche geologiche e storiche, nonché alla modellizzazione di scenari futuri di sommersione».

Ch. D.

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